Il Tribunale del Riesame di Taranto ha respinto, ad eccezione di un parziale accoglimento per un minore a cui sono stati revocati gli arresti domiciliari, ma che non potrà avvicinarsi a meno di 200 metri dalla vittima, i ricorsi presentati dalla quasi totalità degli indagati arrestati il 12 novembre scorso con l’accusa di aver vessato un pensionato disabile di 61 anni di Sava affetto da disagi psichici.
I carabinieri eseguirono 20 misure cautelari nei confronti di 12 maggiorenni (cinque in carcere, cinque agli arresti domiciliari e due destinatari di divieto di avvicinamento alla persona offesa) e otto minorenni (3 associati presso istituti di pena minorile e 5 collocati in Comunità di recupero).
L'inchiesta ha messo in luce che la vittima era relegata in una situazione di emarginazione e vessata da anni dalla baby gang che la sottoponeva a micro estorsioni. A vario titolo vengono contestati i reati di estorsione, furto, rapina e atti persecutori. L’indagine presenta analogie con il caso di Antonio Cosimo Stano, il 66enne di Manduria affetto da disagi psichici morto il 23 aprile dopo aver subito aggressioni e angherie da più gruppi di giovani. (