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Taranto, chiusura Medicina: «Problemi di accreditamento»

Maria Rosaria Gigante

Il ministro Fioramonti ha fatto sapere che promuoverà una riunione a Roma per trovare adeguate soluzioni

Per il canale del corso di Medicina a Taranto, ci sono problemi di accreditamento in quanto l’Università di Bari non ha effettuato tutte le procedure previste. A confermarlo ieri alla Gazzetta, dopo la nota stampa di martedì sera del Rettorato dell’Università di Bari con cui si comunicava la sospensione delle attività didattiche del corso di Medicina partite lo scorso 18 ottobre a Taranto e «trasferite» a Bari da lunedì prossimo, è l’Ufficio stampa del ministro della Pubblica Istruzione, Lorenzo Fieramonti. Gli uffici al ministero stanno valutando il tutto – si fa sapere - e, comunque, nei prossimi giorni, il Ministro convocherà un incontro per risolvere la questione Taranto. La decisione di Uniba era stata comunicata a mezzo stampa martedì sera ed arrivava – si diceva – a seguito della riunione di venerdì scorso con gli studenti. Riunione in cui – come è noto – studenti e genitori, in gran parte provenienti dal Barese, avevano contestato il fatto che, poco chiaro il bando evidentemente, erano stati costretti con lo scorrimento della graduatoria ad immatricolarsi sui 60 posti ancora disponibili nella nuova sede di Taranto, giudicata del tutto inadeguata per una serie di ragioni.

Numerose e pesanti le reazioni di istituzioni, politici ed amministratori ieri a Taranto mentre le lezioni han continuato a volgersi regolarmente presso la Cittadella della Carità (43 studenti presenti sugli oltre 55 immatricolati su 60 posti disponibili, ndr). Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, non ha usato mezzi termini: «Sto ancora aspettando di conoscere dall’Università degli Studi Aldo Moro per via formale le motivazioni di questa inqualificabile marcia indietro (decreto ancora ieri non disponibile, ndr), non concordata con le istituzioni e la comunità». Una «accelerazione insensata» in considerazione dell’imminente incontro col ministro Fieramonti, incalza Melucci che non esclude la via del ricorso amministrativo (raccolta la disponibilità gratuita di molti avvocati, dicono intanto i consiglieri comunali Lupo e Stellato, ndr) dopo aver già sospeso l’altro ieri sera gli effetti dell’accordo di programma triennale siglato mesi fa (1 milione e 200 mila euro per l’Università più 250 mila all’attivazione di Medicina).

«Se ci sono problemi di accreditamento e qui questo canale è illegale, perché le lezioni non sono state sospese già da oggi (ieri, ndr)?» si chiede, intanto, il direttore dell’Ufficio formazione dell’Asl Ta, Donato Salfi, che ha proceduto all’attivazione di quanto di competenza dell’azienda sanitaria dove si lavora anche sul fronte delle clinicizzazioni. L’altro ieri, tra le altre cose, è stato fornito un primo elenco di «ade», attività formative calendarizzate sin dal primo anno con gli studenti. Attivato anche un «help desk» al quale gli studenti hanno posto anche questioni organizzative. Le perplessità riguardano ora anche i docenti regolarmente nominati a garantire il calendario delle lezioni fissato sino a Natale. Oggi, intanto, convocato in seduta straordinaria urgente il Senato accademico dell’Università di Bari proprio sulla questione Taranto.

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