TARANTO - «Aumentano gli Ipa (Idrocarburi policiclici aromatici) nel quartiere Tamburi di Taranto, accanto al quale sorge l’acciaieria con la cokeria, massima sorgente di Ipa nel capoluogo ionico. Stamattina sono state effettuate misurazioni di Ipa dentro una scuola di Taranto. I dati hanno superato i 60 ng/m3: un valore elevato, tenendo conto che gli Ipa, miscela cancerogena frutto della combustione, sono neurotossici e genotossici».
E’ quanto denuncia Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink Taranto, che già nei giorni scorsi aveva segnalato, citando dati rilevati dalle centraline Arpa installate nella cokeria dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal, ex Ilva, valori in aumento per le emissioni diffuse in ambiente. «Oggi, in coincidenza con il vento da nord-ovest, è arrivato sulla città - osserva Marescotti - l’inquinamento dell’Ilva. Abbiamo così colto l’occasione per effettuare specifiche misurazioni outdoor e indoor degli Ipa cancerogeni a Taranto. Servono come completamento dei dati della cokeria trasmessi recentemente e confermano una diffusa ricaduta degli Ipa sul centro abitato. I dati dell’analizzatore Ipa sono in fase di elaborazione, ma è già possibile anticipare che non sono confortanti». Il valore di media «riscontrato oggi dentro la scuola esaminata (60,7 ng/m3) - puntualizza l’ambientalista - è elevato, tenendo conto che la media fu di 28 ng/m3 nel periodo maggio 2009-2010 nel quartiere Tamburi in situazioni di sottovento rispetto all’Ilva (vento da NW)».
IL SOPRALLUOGO DI MELUCCI - La necessità di «esercitare ogni precauzione a favore della salute degli alunni e dei docenti» è quanto evidenzia il Comune di Taranto in una nota diffusa dopo il sopralluogo del sindaco Rinaldo Melucci nelle scuole De Carolis e Deledda nel rione Tamburi, a poche centinaia di metri dallo stabilimento siderurgico, e a ridosso delle cosiddette 'collinette ecologichè dell’ex Ilva, attualmente sotto sequestro in quanto sarebbero state trasformate, secondo le indagini, in una «enorme discarica abusiva di svariate tonnellate di rifiuti industriali derivanti dalle lavorazioni del polo siderurgico».
In attesa di un parere dell’Asl sui potenziali rischi derivanti dallo stoccaggio nella zona di sostanze che, secondo la magistratura, sono «altamente tossiche e cancerogene», si renderà «necessario - sottolinea il Comune di Taranto - esercitare ogni precauzione a favore della salute degli alunni e dei docenti, e prevedere entro brevissimo tempo alcune misure di riorganizzazione e protezione dei plessi, coinvolgendo fattivamente il Provveditore agli studi e le famiglie interessate».
L’Amministrazione comunale «continuerà a raccogliere informazioni dai soggetti competenti e comunicherà i dettagli di eventuali specifici provvedimenti alla cittadinanza al più presto».