Il progetto
Taranto, in arrivo un corso di laurea in Medicina dall’anno accademico 2019
Il rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio: «Doppio canale con Lecce»
TARANTO - Prende corpo anche per Taranto il progetto di attivazione di un corso di laurea in Medicina. Dopo l’annuncio dei giorni scorsi degli accordi che – d’intesa con Unisalento - daranno il via di un corso in lingua inglese a Lecce, il rettore dell’Università di Bari, Antonio Felice Uricchio, conferma il doppio canale su cui l’ateneo barese sta lavorando e che prevede, appunto, la parallela istituzione di un corso (in lingua italiana) anche a Taranto. La prospettiva tracciata dall’ateneo barese potrebbe trovare pratica attuazione dall’anno accademico 2019/2020. «Il progetto di sviluppo della nostra aerea medica guarda in particolare all’area jonico-salentina e, quindi, l’idea che abbiamo sviluppato è quella di creare un doppio canale a Taranto e Lecce», conferma il rettore Uricchio. «Del resto – aggiunge – sin dall’inizio del mio mandato, avevo assunto con la comunità tarantina l’impegno di attivare un dipartimento sanitario. L’idea ora sta prendendo corpo. Speriamo di poterla portare avanti con successo».
Le motivazioni di base?
«Aumentare il numero di posti anche in considerazione del fatto che il rapporto tra coloro che partecipano ai test e gli ammessi è di uno a dieci, tra i più alti d’Italia. Venire incontro alla esigenza di un maggior numero di laureati nel nostro territorio a seguito del preoccupante trend in discesa della curva pensionistica dei medici nei prossimi anni, non ultimo per venire incontro alle esigenze ambientali e sanitarie del territorio tarantino».
Chi collabora al progetto per Taranto?
«Le istituzioni locali hanno manifestato grande interesse ed attenzione. Nell’ambito della discussione ancora in corso sul nuovo accordo di programma, il Comune ha rappresentato questa esigenza in modo forte. Non mancherà anche il sostegno da parte dell’Asl. Stiamo, insomma, costruendo questo percorso di arricchimento dell’offerta formativa sanitaria già presente su Taranto (Infermieristica, Fisioterapia, Tecniche della prevenzione sui luoghi di lavoro, ndr) all’interno del più ampio progetto di istituzione di un dipartimento sanitario jonico-salentino».
Coinvolta anche la Regione?
«Abbiamo già discusso con la Regione. Avendo competenza in materia sanitaria e facendo parte della Conferenza Stato-Regione dove vengono definiti i numeri, il coinvolgimento della Regione – e non solo sul piano delle risorse economiche - è fondamentale».
Quali ora i passaggi da mettere in pista per concretizzare il progetto?
«La clinicizzazione dei posti letto ospedalieri è uno dei primi argomenti oggetto di valutazione. Ed, in effetti, già il nuovo protocollo di intesa che abbiamo sottoscritto con la Regione Puglia nel mese di marzo-aprile copre anche questa questione perché delinea una rete che va oltre la struttura del Policlinico di Bari e che consente di sviluppare attività di ricerca e di didattica anche nei reparti territoriali».
Quanto, invece, alle risorse didattiche? Saranno coinvolti anche i medici ospedalieri locali?
«Sì, è prevista la possibilità per i medici ospedalieri abilitati di essere chiamati come docenti universitari. Quindi, anche questa è una opportunità interessante. Ad insegnare saranno, dunque, sia i docenti universitari, magari attraverso una razionalizzazione dell’offerta formativa nel suo complesso, sia gli ospedalieri, come accade già per le professioni sanitarie».
Ci sarà spazio anche per la Marina Militare?
«Nell’accordo precedente, la Marina Militare era uno dei sottoscrittori con cui vorremmo continuare a collaborare. Anzi, sono convinto che ci sarà la disponibilità della Marina. È un partner strategico fondamentale e, soprattutto, di livello per cui sicuramente un partner che vogliamo sempre più al nostro fianco. E l’ipotesi antica di utilizzare per un simile progetto l’Ospedale Militare, potrà essere ripresa».