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Taranto, il sindaco azzera
la giunta e «chiama» il Pd

 
Mimmo Mazza

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Mimmo Mazza

Taranto, il sindaco azzerala giunta e «chiama» il Pd

Addio alla giunta Melucci

Melucci: Voglio chiarezza sulle linee da seguire sui grandi temi. La Regione? Ormai tifa per il governo giallo-verde

Domenica 03 Giugno 2018, 09:29

TARANTO - Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci azzera la Giunta comunale, a undici mesi dal suo insediamento, e chiede chiarezza al Pd pugliese prima di fare le nuove nomine che non dovrebbero riguardare i baresi Rocco De Franchi (vicesindaco e assessore all’ambiente) e Aurelio Di Paola (assessore ai lavori pubblici) per i quali l’esperienza, in quota Emiliano, nel governo della città dei due mari sembra giunta al capolinea.

Il provvedimento di revoca degli assessori è stato pubblicato ieri sull’albo pretorio comunale e comunicato via mail ai diretti interessati ma è frutto di settimane di riflessioni, avviate dopo la rottura con Fronte Dem, all’indomani delle elezioni del 4 marzo scorso, e acuite dalle aperture fatte dal governatore Emiliano al nuovo governo giallo-verde.

«L’azzeramento della Giunta - spiega Melucci alla Gazzetta - è la naturale conseguenza della distanza politica tra Emiliano e gli amministratori del Pd che ormai pone una questione cruciale a tutto il partito pugliese. Voglio continuare ad essere il sindaco di una maggioranza di centrosinistra e vorrei farlo sapendo quale è la linea del Pd sull’ambiente, sull’industria, sulle grandi opere o se invece siamo destinati ad appiattirci sui desiderata del nuovo governo, per ingraziarci il quale magari siamo anche pronti a ricevere, in un territorio con una pressione ambientale già formidabile, i rifiuti prodotti a Roma».

Quello di Melucci è un appello a tutto il Pd di Puglia. «Voglio svincolarmi dalla confusione delle politiche regionali ormai appiattite sulla linea giallo-verde. Constato che il Sud è sparito dal contratto di governo e che sull’Ilva non ci sono parole chiare mentre la situazione sta per precipitare perché a fine giugno scade la cassa integrazione e finiscono i soldi a disposizione dell’amministrazione straordinaria per pagare gli stipendi».

Secondo il primo cittadino di Taranto, «sbaglia chi sceglie di personalizzare quello che accade, non è una contesa tra Melucci e Emiliano, tra renziani e Fronte Dem, e meno che meno tra Melucci e De Franchi, che è un bravo ragazzo e che spero farà il suo percorso di crescita politica, amministrativa e professionale. Ma ogni giorno che passa in questa situazione, è un giorno perso per la risoluzione dei problemi di un territorio che da tempo richiede misure urgenti».

In attesa di ricevere segnali dal Pd (ma già l’altro giorno Melucci ha avuto un confronto con Giampiero Mancarelli, segretario provinciale del Pd in quota renziana, ed è da tempo in stretto contatto con il reggente Maurizio Martina), il sindaco dovrebbe comunque provvedere a nominare i nuovi assessori già nelle prossime ore. Statuto comunale alla mano, ne bastano quattro (sui nove posti disponibili) per ripartire e a conti fatti tre sono già sicuri della riconferma (Motolese, Tilgher, Scarpati) mentre per la quarta (Viggiano) potrebbe esserci un cambio di delega. Il rimpasto vedrà un coinvolgimento più diretto del gruppo che fa capo all’ex presidente del consiglio comunale Piero Bitetti (primo dei non eletti al Consiglio regionale nelle liste del Pd) e riguarderà anche le aziende municipalizzate.

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