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Aerospazio
Franco Giuliano
13 Maggio 2018
di Franco Giuliano
Stefano Rinaldelli, lei è il direttore dell’Ids Training Academy, il centro di addestramento per i piloti a pilotaggio remoto (Sapr) con sede a Grottaglie, uno dei centri più importanti in Italia e forse in Europa nel settore. Con un fatturato consolidato di gruppo nel 2016 di circa 61 milioni di euro, poco meno di 600 addetti totali e quartier generale a Pisa e sette sedi nel mondo, Ids investe ogni anno circa 14 milioni di euro nell’innovazione legata all’aerospazio. Quanti piloti ha formato fino ad oggi?
La nostra azienda ha scelto di investire nel campo della formazione dei piloti Sapr (Sistemi aerei a
pilotaggio remoto) ancor prima che l’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) emanasse ufficialmente il primo
regolamento. Siamo stati tra i precursori ad aver supportato le Istituzioni italiane nelle loro prime esperienze con i droni.
Un esempio per tutti sono le attività fatte con la Polizia di Stato in preparazione e durante il G7 italiano e con i
Carabinieri, i Vigili del Fuoco e la Croce Rossa. Oggi l’Academy, dopo il riconoscimento ufficiale avuto da Enac (Ente nazionale per l'Aviazione civile) a ottobre dello scorso anno, ha formato oltre cinquanta piloti, a cui si aggiunge un recente contratto per l’abilitazione di ottanta piloti dei Vigili del Fuoco.
Cosa rappresenta nel panorama dell'aviazione l'utilizzo dei droni a pilotaggio remoto in campo civile.
L’utilizzo dei droni rappresenta sostanzialmente una sfida tecnologica tesa alla riduzione dei costi e massimizzazione del risultato. Le nuove tecnologie offrono la possibilità di attingere ai vantaggi delle Operazioni di Volo con oneri decisamente più
contenuti rispetto ai velivoli tradizionali. I campi di applicazione che abbiamo esplorato sono i più disparati: dalla fotogrammetria aerea all’ordine pubblico e alla ricerca e soccorso. Oggi sviluppiamo anche soluzioni customizzate per il monitoraggio ambientale, la cristallizzazione degli incidenti stradali e il trasporto di defibrillatori.
Qual è la legislazione italiana ed europea in questo settore.
L’Ente di regolamentazione italiano si è distinto fin da subito per la velocità e puntualità con cui ha emesso il
Regolamento e ha previsto specifici percorsi di abilitazione. In questa direzione anche l’Europa con l’Easa si è mossa
emettendo una bozza di regolamento che verrà perfezionata e recepita dai Paesi membri entro l’anno, di fatto
compiendo un importante passo in avanti in ottica di regolamentazione comunitaria.
Esiste un pericolo sottovalutato dal legislatore e dagli organi di controllo nell'uso dei droni?
Le regole ENAC e quelle EASA sono a mio parere estremamente ben strutturate. Potrebbe essere auspicabile un
alleggerimento di alcuni passaggi burocratici per diminuire i costi, ma va tenuto presente che ciò non può assolutamente
andare a discapito della sicurezza. Bisogna sempre tenere presente che la facilità con cui si possono acquistare e pilotare
i droni genera un eccesso di confidenza negli acquirenti. Tuttavia, a dispetto della semplicità d’uso, muoversi in un contesto aeronautico richiede precise attenzioni, una accorta pianificazione, e soprattutto consapevolezza dello spazio aereo che si andrà ad occupare. È oggettivamente complesso controllare le attività di volo con Sapr e intervenire per sanzionare le infrazioni al Regolamento. Tuttavia la tecnologia ci può dare una mano: penso all’introduzione di sistemi trasponder ADS-B ma
anche ai sistemi sviluppati da IDS come il NODrone, per la detezione e classificazione di possibili incursioni unmanned
su gli aeroporti oppure, in caso sia necessario ricorrere alle maniere forti, sistemi come Ids Black Knight, che, oltre a
detezione e classificazione, attua anche misure di contrasto attivo.
Quale prevede sarà il futuro prossimo del pilotaggio remoto.
Sono in corso importanti progetti che mirano a far convivere mezzi a pilotaggio remoto e velivoli tradizionali all’interno
dello spazio aereo. Ids, in qualità di costruttore e utilizzatore di tecnologie unmanned, è oggi un partner di primo piano per le Istituzioni tanto da lavorare in prima linea, insieme con altre realtà industriali, nella definizione e sperimentazione di nuove
soluzioni. In Ids è davvero grande lo sforzo che compiamo nel cercare di far progredire il settore, non solo sotto l’aspetto
puramente normativo e tecnologico, ma promuovendo anche un passo in avanti sotto il piano culturale
Gli aerei passeggeri del futuro viaggeranno senza piloti come nel caso delle auto?
Già oggi il traffico aereo civile si contraddistingue per un elevatissimo livello di automazione, con autopiloti e
procedure di volo realizzate per essere condotte al meglio con sistemi di pilotaggio automatico.
L’esperienza avuta dal mondo delle auto, come ci raccontano i recenti fatti di cronaca, ci spinge però a credere che,
ancora per diverso tempo, il ruolo del pilota rimarrà centrale per tutte le attività di volo.
Magari nel prossimo futuro non vedremo il pilota in cabina, ma il suo ruolo sarà comunque fondamentale nel garantire
la Safety. È proprio in quest’ottica che l’Academy lavora per sensibilizzare i piloti del domani a garantire lo stesso
livello di attenzione e formazione, siano essi fisicamente sul velivolo o posizionati a terra.
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