BARI - Non nasconde l’emozione della prima intervista né la sorpresa per quello che le sta succedendo: mai si sarebbe aspettata che i social la trasformassero in una “very important person” da fermare per un selfie, chiamandola “Sarahdonv” come la conoscono su Instagram. È vero che è una social media manager, con tanto di master per gestire i profili aziendali dei clienti, ma che i suoi post sugli Habanos l’avessero trasformata in un’influencer internazionale non lo ha saputo fino a quando non è andata a Cuba, qualche settimana fa, dove è stata sommersa dall’affetto e dalla considerazione di chi la segue sui social. «Quando scegli lo scatto da pubblicare non immagini quel che può generare ma a L’Avana l’ho visto con i miei occhi: mi hanno fatto sentire una regina, coccolata con eleganza da gentlemen e tenuta in palmo di mano, persone sconosciute che mi correvano incontro esaltatissime dal potermi incontrare!».
Sembra incredibile eppure il presente sta raccontando alla barese Sarah Donvito, 49 anni, una favola scritta per principesse moderne, donne che superano gli stereotipi di genere e sanno rimboccarsi le maniche per costruirsi la strada da sole. Nel prestigioso Palacio de Convenciones, si è trovata ad essere l’unica donna tra i 5 influencer internazionali del Festival del Habano. L’avvocatessa si definisce una «appassionata dei sigari cubani» ed è questa la porta che sta aprendo portoni. Nel futuro vede l’organizzazione di un grande festival internazionale che possa creare un ricco turismo di nicchia, omaggiando la storia tabacchicola della Puglia e di Bari. «La Manifattura Tabacchi potrebbe essere il cuore di un grande evento».
Gli Habanos li gusta ancora oggi con il papà a cui, da ragazzina, li prendeva di nascosto attratta dal rituale, dai gesti di cura e preparazione. «Tutto è iniziato a 16 anni. Mi sono innamorata delle volute blu profumate, morbide e molto femminili, la filosofia del fumo lento che va assaporato ritagliandosi tempo per se stessi». Quattro anni fa si è iscritta al Terra di Bari Cigar Club, di cui ora è segretario. Poi è entrata nel board di Habanos Club Italy, nutrito gruppo virtuale di appassionati sigarofili. «Dopo il lockdown il mio profilo Ig ha cominciato a crescere tanto che oggi ho 26mila follower e su Fb, dove gestisco 8 gruppi internazionali, centinaia di migliaia di persone seguono i miei post. Involontariamente, senza che me ne rendessi conto, per loro ero un riferimento tanto che Habanos sa., la società che gestisce tutta la produzione e distribuzione dei sigari cubani nel mondo, mi ha contattata perché registrassi per loro un video-promo su Instagram. Una volta pubblicato, mi sono resa conto che ero insieme ad altri 4 tra i più grandi influencer del settore, unica donna tra colossi mondiali del calibro di Alex Sigardandy e Jasim Hammed, appena insignito del premio ‘Hombre Habanos’, che è l’Oscar dei sigari».
Ma non è finita qui. La voce allegra, piena di sorpresa per il ruolo e i risultati, non nasconde l’emozione di essere stata catapultata nell’inimmaginabile: «Il video era piaciuto così tanto che mi hanno invitato al Gran Gala del Festival del Habano a cui partecipano tycoon che si contendono humidor da 4 milioni di dollari! Serate a cui in passato hanno partecipato Naomi Campbell, Paris Hilton o Gloria Gaynor!». In dubbio se accettare o meno, lasciando a casa la figlia 16enne, si è confrontata con l’amico nonché inventore di Habanos World Challenge: «Il mio mentore Nicola Pileggi mi ha detto di non lasciarmi sfuggire questa grande opportunità». Ma non è stata una vacanza. «Mi hanno invitato a visitare le fincas, le storiche piantagioni, e le fabbriche dove i torcedor preparano a mano, uno alla volta, i pregiati sigari cubani. Dovevo creare contenuti digitali per la pagina ufficiale di Habanos. Mi hanno chiesto di sviluppare il tema del lifestyle (#myhabanosmoment) da unica donna, e del trasporto negli humidor da viaggio. Mi svegliavo alle 5 del mattino, appena tre ore di sonno dopo i gala con i magnati».
Non è ancora tornata con i piedi per terra ma l’idea di capitalizzare l’esperienza legandola a un brand Bari/Puglia la sta già stuzzicando: «Sono un’entusiasta di natura. Mi piacerebbe realizzare un festival pugliese dedicato agli Habanos che richiami il pubblico internazionale. Magari pensando a pairing con i viticoltori e la nostra eccezionale gastronomia». In fondo, dice Sarah, «i sigari cubani hanno un po’ la filosofia di chi assapora lentamente e piacevolmente un buon bicchiere di vino».