BARI - Torna venerdì 29 giugno Bari Night Run T-Roc, la gara podistica in notturna organizzata da La Gazzetta del Mezzogiorno e da la Fabbrica di Corsa in collaborazione con il Comune di Bari. La manifestazione, giunta quest’anno alla quinta edizione e patrocinata dall’assessorato allo Sport del Comune di Bari, è stata presentata a Palazzo di Città alla presenza del sindaco Antonio Decaro.
All’incontro con la stampa hanno partecipato l’assessore allo Sport Pietro Petruzzelli, Pierdavide Losavio della Fabbrica di Corsa, Angelo Giliberto presidente del Coni Puglia, il generale Mauro Prezioso, accompagnato dal campione europeo master di mezzamaratona Giovanni Auciello, e Roberto Catalano della Volkswagen Zentrum, sponsor della gara. I partecipanti si misureranno su due percorsi, uno di 5 e l’altro di 10 chilometri. Si partirà alle 21,30 da largo Giannella.
«L'evento, che coniuga sport, musica e spettacolo, - ha spiegato Losavio - è rivolto non solo a coloro che corrono o camminano, ma all’intera città». A cura di Good for Lab verranno effettuati elettrocardiogrammi gratuiti a tutti i partecipanti alla manifestazione. «Una passione, quella della corsa, - ha detto Decaro - che negli ultimi anni ha contagiato luoghi della città nei quali ritenevamo impensabile poter realizzare manifestazioni di questo genere: ad esempio Catino dove si è svolta qualche giorno fa la 'Stracatinò, importante marcia per la legalità».
"L'obiettivo perseguito ormai da anni da questa amministrazione - ha spiegato l’assessore Petruzzelli - è quello di elevare il tasso di sportività dei cittadini baresi, favorendo la crescita di un modello si sport diffuso e destrutturato: in questo contesto lo strumento migliore è la corsa, una disciplina che può essere praticata da chiunque con facilità». Angelo Giliberto ha osservato che «Bari night run cresce di anno in anno, il Coni si impegna a veicolare il messaggio che lo sport è strumento di benessere per chi lo pratica». «Lo sport - ha ricordato il generale Prezioso - ha caratteristiche endogene notevoli perché si è osservato che chiunque pratichi sport diventa un salutista e, cosa più importante, si trasforma in uno strumento di inclusione e di solidarietà».