GALLIPOLI - Sentirsi «sottosopra», dal nome del suo ultimo singolo, è una questione di equilibrio. Ma soprattutto di libertà. E lei è ormai certa di non voler rinunciare a questa sensazione di pace interiore, ma soprattutto di felicità artistica. Malika Ayane, ormai in attività da quasi 30 anni, ha raggiunto una tale consapevolezza di talento e mezzi, da essere tornata a sentirsi quella degli inizi, quando folgorò tutti nel 2008 con il suo primo album omonimo, certificato disco di platino. Adesso è tempo di ripartire con la data zero del tour «Malika Ayane a teatro 2024»: andrà in scena domani alle 21, al Teatro Italia di Gallipoli (biglietti su ticketone.it). Il tour, prodotto e organizzato da Friends&Partners, partirà poi il 10 novembre da Trento, per poi terminare il 3 dicembre a Napoli.
L’uscita di «Sottosopra», lo scorso 12 aprile, è stata seguita anche dal videoclip ufficiale per la regia di Attilio Cusani, capace di creare un immaginario essenziale: quando ci si sente completi, non c’è necessità di aggiungere altro. «È così - spiega Malika - ho capito che la vita molto spesso non è solo la somma delle cose belle, ma tante volte dobbiamo far fronte alla gestione di vari problemi. E allora la risposta per vivere bene non è tanto restare in equilibrio, quanto trattenere il fiato e superare gli ostacoli. Bisogna gestirlo il fiato, per poi tornare a respirare».
La cantautrice milanese è stata in Puglia più volte, soprattutto a Bari al Teatroteam e in una data che ricorda ancora molto bene, nel 2010 al Teatro Forma. «Mi sembra di essere tornata proprio a quel periodo, quando mi esibivo con il linguaggio musicale che avevo studiato, con i mezzi che avevo. Ecco perché mi piace rivivere quella sensazione: in un mondo in cui dobbiamo sempre stupire con effetti speciali, ho deciso di ridurre tutto ai minimi termini. Ho selezionato i musicisti migliori incontrati negli anni, scelti non solo per il talento musicale, ma anche per la sensibilità umana e personale».
Tra l’altro adesso Malika ha scelto di vivere a Berlino, città che ha sempre amato. «Ho una storia d’amore con Berlino lunghissima - prosegue -, che dura da quando ero appena diventata maggiorenne. Ci sono tornata sempre, appena ho potuto. Quando ho iniziato a pubblicare dischi anche in Europa ci passavo sempre più tempo, e ora che mia figlia ha finito la scuola ed è più facile gestire gli spostamenti, mi sono trasferita in Germania. La felicità, così come le scelte, sono tali se non hanno il dramma e la pesantezza della rinuncia. Tutto quello che ho fatto mi è sempre venuto naturale, e devo dire di aver sempre avuto la fortuna di poter decidere, e quindi di non aver davvero mai rinunciato a nulla».
Quanto alla scelta di Gallipoli, come data zero di questo tour autunnale, a lei è sembrata persino ovvia. «Ho un sacco di amici in Puglia e a Gallipoli, mi piaceva l’idea di iniziare in modo così festoso. E poi io sono una grande amante delle violette, e Gallipoli è il regno di queste cose!».