Nella Notte degli Oscar è imperdibile la visione di The Post (2017), di Steven Spielberg, con le star Meryl Streep e Tom Hanks. Un gran film che è un inno al coraggio di editori e giornalisti in una storica vicenda degli Anni ‘70. Al centro della pellicola - in onda stasera alle 21.10 su Rai Storia - la pubblicazione dei Pentagon Papers, documenti top secret del dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America, prima sul New York Times e poi sul Washington Post nel 1971.
La protagonista del film è Katharine Meyer (1917-2001), vedova di Philip Graham, divenuta proprietaria del «Post» dopo la morte di suo padre e il suicidio del marito nel 1963. A interpretarla una superlativa Meryl Streep, quell’anno in predicato per l’ennesimo Oscar. La direzione era affidata a Benjamin «Ben» Bradlee scomparso ultranovantenne nel 2014, che, dal 1968 al 1991, trasformò il «Post» - tradizionalmente liberal e vicino ai Democratici - in un giornale dal prestigio e dalla diffusione ben più ampia rispetto alla sua storia di testata «regionale» radicata nel Maryland e in Virginia. Nel ruolo di Bradlee c’è un ispirato Tom Hanks, alla sua sesta collaborazione con Spielberg, ruolo perfetto nell’incarnare tic, ossessioni, egocentrismo e generosità tipici dei capitani coraggiosi.
Il fascino di The Post, candidato all’Oscar per il miglior film, rimane speciale anche grazie alla ricostruzione degli ambienti nei quali riecheggia il ticchettìo delle macchine da scrivere e poi la composizione delle pagine profumate d’inchiostro, i nastri trasportatori con le copie fresche di rotativa. Un film che ti fa amare ancor più quei pacchi di giornali lanciati all’alba sull’asfalto bagnato davanti alle edicole.