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L’occhio bionico sarà stampato in 3D: si accende la speranza per i non vedenti

 
Nicola Simonetti

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Nicola Simonetti

L’occhio bionico sarà stampato in 3D: si accende la speranza per i non vedenti

Si studiano protesi corticali con telecamera esterna che invia immagini

Giovedì 08 Dicembre 2022, 15:05

L’occhio bionico è con noi e, tra non molto, lo si potrà stampare completamente in 3D multimateriale (una serie di recettori di luce su una superficie semisferica i cui devices sono già coperti da brevetto). «Un passo significativo in avanti che – dicono, su Advanced Materials, i ricercatori del dell'University of Minnesota - un giorno, prossimo, potrebbe aiutare i ciechi a vedere o le persone a vedere meglio».

«L’apparato artificiale – dice il dr Michael McAlpine, coautore dello studio – da utilizzare in persone con nervo ottico integro e retina fornita di un minimo di vitalità, può essere costituito da un impianto periretinale che simula le funzioni della retina e che si poggia su telecamera esterna (montata su occhiali e, senza utilizzare fili, trasmettere grazie ad onde radio)».

Il chip stimola le cellule nervose ancora vive le quali, a loro volta, inviano gli impulsi elettrici al nervo ottico.

In caso di sussistenza di lesioni del nervo ottico si studiano “protesi corticali” con telecamera esterna che invia immagini a un impianto inserito direttamente nella parte visiva della corteccia cerebrale.

Buone prospettive derivano dall’applicazione, in Inghilterra, di impianti epiretinali in soggetti con retinite pigmentosa. Sulla rivista «Proceedings of the Royal Society» ricercatori dell'Università di Tubinga, pubblicano che, a tre soggetti, è stato possibile ridare parzialmente la vista. Molte i tentativi per la realizzazione di retina artificiale. Primi al mondo, i ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova l’hanno realizzata, con ottime prospettive, utilizzando solo materiale organico (Nature Photonics)

«La retina artificiale – dice il prof. Benfenati (ITT) - sembra avere una buona sensibilità alla luce diurna ed ha il vantaggio, essendo di materiale organico e meno rigida rispetto al microchip, di evitare infiammazioni”. meglio tollerata all’interno dell’occhio, con meno Risposte promettenti fornite anche, “a chi ha malattie degenerative dell’occhio, da un impianto visivo, che aumenta in parte le compromesse funzioni dell’occhio; “è l’inizio di un’era in cui la vista può essere recuperata” (Second Sight, azienda californiana che ha sviluppato il dispositivo Argus II che costa circa 115.000 dollari).

Un team di ricercatori australiani ha sperimentato, su pecore, occhi bionici impiantati dietro la retina che hanno generato “vista eccezionalmente acuta, senza reazioni inattese”(ing. Eggeberger, università Sidney- 2022). Presso la stessa università sono state avviate pratiche per la sperimentazione sull’uomo.

Nel gennaio 2021 l’istituto israeliano Rabin Medical Center, ha reso noto - prima mondiale - che uomo di 78 anni, quasi completamente cieco, è tornato a vedere, dopo 10 anni di cecità, grazie all’impianto di cornea completamente artificiale (“CorNeat Kpro”) eseguito dall’equipe del prof. Irit Bahar.

Tanti sono nella situazione del cieco di Gerico, alla domanda di Gesù “Cosa vuoi che faccia per te?” rispose “che io veda di nuovo!». E Gesù “Va', la tua fede ti ha salvato... E subito vide di nuovo”. Oggi può rispondere così anche la scienza.

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