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Tagli alla Sanità Vendola non convince il Pdl e l'Udc Attolini: scelta fatta nell'interesse collettivo

 
Tagli alla Sanità Vendola non convince il Pdl e l'Udc Attolini: scelta fatta nell'interesse collettivo

Martedì 12 Giugno 2012, 08:46

03 Febbraio 2016, 01:06

BARI - Pioggia di reazioni all’intervista rilasciata dal presidente Nichi Vendola alla «Gazzetta» con la quale ha annunciato l’avvio di una nuova fase per la sanità pugliese una volta che sarà terminata la breve ma intensa stagione dei tagli. In vista dell’approdo in commissione sanità della «fase due» del piano, che prevede il taglio di altri 2 ospedali e di 800 posti letto in aggiunta ai 19 nosocomi e 1.400 posti tagliati nella prima fase, il centrodestra soffia sul fuoco delle proteste (sollevate dai sindaci, ma anche da una parte della maggioranza) e annuncia battaglia. 

«Piuttosto che gettare acqua sul fuoco, il presidente Vendola dovrebbe come da noi più volte richiesto - attacca Massimo Cassano, vicecapogruppo Pdl - iniziare un tour negli ospedali e confrontarsi con i medici, gli infermieri, gli ammalati, i parenti di chi è ricoverato. Si metta in coda davanti ad uno sportello Cup assieme ai pensionati, come uno qualunque, e magari ci indichi pure i progetti, al momento inesistenti, per la diffusa “infrastrut - turazione socio-assistenziale”. E spieghi a che punto sono le piante organiche e l'osservatorio regionale sui prezzi in sanità». 

«Ci sarebbe da trasecolare nel leggere l’intervista di Vendola sullo stato della sanità pugliese. Sembra che cada da Marte: una sanità che sarebbe addirittura quasi fuori “dal tunnel” - dice Lucio Tarquinio( Pdl) - mentre invece precipita sempre più nel baratro. Sembra, a fronte dei bacchettamenti indirizzati a chi difende questo o quel nosocomio, di avere a che fare con un soggetto che non abbia nulla in comune con il candidato che vinse le elezioni del 2005 contro la chiusura degli ospedali e contro i ticket». 

Punta l’indice sul sindaco di Bari Ignazio Zullo (Pdl), dopo che Emiliano ha annunciato di voler ricorre all’ordinanza del prefetto per evitare i tagli nell’Asl barese. «Emiliano non dimentichi che nella sua qualità di sindaco di Bari è il Presidente della Conferenza dei Sindaci per l'Asl. Non solo, Emiliano è stato il segretario regionale ed oggi è il presidente del Pd, il partito di maggioranza relativa alla Regione che supporta tutte le scelte di Vendola, il partito di Frisullo, di Tedesco e di tanti altri che hanno operato in sanità». 

«Propongo a Vendola un tour negli ospedali pugliesi agonizzanti - dice Andrea Caroppo (Ppdt) - analogo a quello che il suo predecessore ebbe il coraggio personale e la sensibilità democratica di compiere per illustrare il suo Piano ospedaliero, che, se fosse stato realizzato, avrebbe evitato i tagli spietati e selvaggi di questi mesi». Punta l’indice sulla programmazione della nuova fase il finiano Giammarco Surico (Fli), ricordando la necessità di «una rete inter-ospedaliera per l’emergenza coronarica, in modo da poter consentire ai 118 e ai Pronto Soccorso di smistare i pazienti ad alto rischio verso UTIC dotate di laboratorio di emodinamica. In Puglia è rimasta lettera morta, anzi, con questa seconda fase riorganizzativa, lo stato delle cose è destinato a peggiorare. Le otto Unità di Emodinamica, tra pubblico e privato, che garantiscono un intervento efficace per il trattamento dell’infarto acuto del miocardio e delle sindromi coronariche acute sono tutte allocate a Bari e dopo soli 30 minuti di occlusione il danno cardiaco diventa irreversibile ». 

«La sanità pugliese è di fronte ad un bivio: amputare gli arti in cancrena per continuare a vivere - ribatte il deputato Pd Gero Grassi - o ansimare ancora un po’ e poi scrivere, inesorabilmente, la parola fine. Se l’amputazione è necessaria a salvare la vita, la si accetta: la sanità pugliese non può continuare a mantenere i suoi tanti ospedali, doppioni, a pochi chilometri l’uno dall’altro. Se per curarci al meglio dobbiamo percorrere 30 chilometri di strada, per raggiungere una struttura ospedaliera d’eccellenza, la cosa non deve spaventarci, anzi deve garantirci». Non la pensano così dall’Udc. Giannicola De Leonardis esprime «amarezza per le scelte alla base della conclusione della seconda fase del Piano di rientro», in particolare nella provincia di Foggia e del Subappennino Dauno. «La conferenza dei sindaci che non può essere una mera passerella per l’approvazione del bilancio. I malumori delle popolazioni locali sui tagli ospedalieri sono stati generati dal fatto che in questo anno - dice il capogruppo Udc Salvatore Negro - non abbiamo mantenuto le promesse e gli impegni previsti dal piano di rientro» .
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