Domenica 21 Dicembre 2025 | 12:27

In Puglia è boom delle imprese in rosa, traino per l’economia del territorio

In Puglia è boom delle imprese in rosa, traino per l’economia del territorio

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

In Puglia è boom delle imprese in rosa, traino per l’economia del territorio

Il 23,7% delle aziende è guidato da donne soprattutto nei servizi e nel commercio: un segnale forte dal Mezzogiorno

Domenica 21 Dicembre 2025, 10:43

Nel Mezzogiorno l’imprenditoria femminile continua a crescere e la Puglia si conferma uno dei territori più dinamici, con numeri che raccontano un cambiamento profondo del tessuto produttivo regionale.

Secondo l’ultima analisi dell’Ufficio studi della Cgia (la Confederazione generale italiana dell'artigianato, un'associazione sindacale che rappresenta e tutela gli artigiani e le piccole imprese in Italia), allo scorso 30 settembre in Puglia operavano 77.558 imprese guidate da donne, pari al 23,7% del totale delle aziende attive, una quota superiore alla media nazionale che si ferma al 22,7%. Il dato colloca la regione al decimo posto in Italia per incidenza delle imprese femminili, ma soprattutto la inserisce a pieno titolo nel trend positivo che caratterizza il Mezzogiorno, area del Paese con la più alta presenza di aziende «in rosa».

Complessivamente, nel Sud si contano oltre 415 mila imprese femminili, con un’incidenza del 24,3%, la più elevata tra le macro-ripartizioni italiane.

In Puglia l’imprenditoria femminile si sviluppa prevalentemente nei servizi e nel commercio, in linea con il quadro nazionale che vede sette imprese femminili su dieci concentrate in questi settori.

Accanto al commercio, spiccano l’agricoltura, l’alloggio e la ristorazione e l’ampio comparto dei servizi alla persona, ambiti che rappresentano non solo una risposta alla domanda di mercato, ma anche un presidio sociale nei territori, soprattutto nelle aree interne.

Il dato pugliese assume un valore ancora più rilevante se letto nel contesto nazionale ed europeo.

L’Italia è il Paese dell’Unione europea con il maggior numero di donne imprenditrici, oltre 1,6 milioni, e nel 2025 la crescita delle imprese femminili è stata più che doppia rispetto a quella maschile. Un segnale che indica come l’autoimpiego rappresenti sempre più spesso una strada scelta per conciliare lavoro, famiglia e realizzazione professionale.

Non è un caso che le imprese guidate da donne tendano anche ad assumere più donne, contribuendo così ad ampliare l’occupazione femminile in un Paese che continua a registrare uno dei tassi più bassi d’Europa.

In una regione come la Puglia, dove il tema del lavoro resta centrale, l’imprenditoria femminile si conferma dunque una leva economica e sociale strategica, ancora troppo poco sostenuta da politiche strutturali. Accesso al credito, servizi per l’infanzia, accompagnamento imprenditoriale e reti di supporto restano nodi cruciali.

Valorizzare le imprese in rosa non significa solo promuovere pari opportunità, ma investire su un modello di sviluppo più inclusivo, capace di generare crescita, occupazione e coesione. In Puglia, i numeri ci sono. Ora serve trasformarli in una vera politica industriale.

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