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Sentinelle rurali contro la Xylella: è la proposta delle associazioni agricole

 
rosanna volpe

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Sentinelle rurali contro la Xylella: è la proposta delle associazioni agricole

Dopo i casi di Modugno e Bisceglie l'obiettivo è intercettare aree abbandonate. La situazione secondo l’«osservatorio»

Sabato 12 Luglio 2025, 11:51

BARI - Sentinelle rurali pronte a segnalare aree abbandonate e a rischio Xylella. È questa la proposta del Comitato pro agricoltura costituitosi lo scorso 9 maggio e che riunisce le associazioni di categoria di Bari e della Bat: Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Aipo, Copagri, Oleificio Rif. Fondiaria e Consorzio guardie campestri.

La guerra contro il batterio continua e si ramifica dal capoluogo pugliese sino a Barletta, Andria e Trani. «L’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia – spiega alla Gazzetta del Mezzogiorno il presidente di Confagricoltura Bari-Bat, Massimiliano Del Core - sta conducendo un lavoro straordinario. Ne è la dimostrazione l’intervento tempestivo a Minervino delle Murge, a Bisceglie e a Modugno. Interventi che consentono di fermare una eventuale diffusione del batterio. Ora tocca a noi lavorare sulla prevenzione. Da qui l’idea di istituire sentinelle rurali che possano segnalare aree abbandonate dove poter intervenire supportando il grande lavoro svolto dalla Forestale e dall’Arif. Siamo certi che in questo momento, la battaglia si vinca attraverso un controllo serrato che parta dal territorio: sono i produttori, gli enti pubblici e i gestori delle aree infrastrutturali (autostrade, strade e ferrovie) che insieme devono garantire la gestione delle aree verdi ed agricole secondo le buone pratiche. Saranno le sentinelle a segnalare chi lascia in stato di abbandono i terreni vanificando il lavoro che ognuno di noi sta cercando di portare avanti con il massimo impegno. In questo senso siamo certi che la Regione Puglia, che già ha investito risorse importanti per arginare l’emergenza Xylella, potrà indirizzare anche una parte delle misure straordinarie per rafforzare la prevenzione».

Per Del Core è importante mantenere alta l’attenzione, senza però generare allarmismi: «La priorità resta quella di intervenire con tempestività e rigore nei casi accertati, promuovendo allo stesso tempo soluzioni agronomiche e varietali che possano garantire continuità produttiva e sostenibilità economica. La Xylella rappresenta una sfida complessa che coinvolge il comparto agricolo, l’ambiente e il paesaggio. Serve una risposta coordinata a livello regionale, nazionale ed europeo, che metta al centro il lavoro delle imprese agricole e la ricerca scientifica. Solo così sarà possibile coniugare sicurezza fitosanitaria e sviluppo del territorio».

Intanto in un’area di servizio di Bisceglie dove a fine giugno sono stati individuati e eradicati quattro ulivi infettati dal batterio killer, le mani esperte dei tecnici hanno completato la campionatura di ottocento quattro piante: «La buona notizia - spiega il dirigente dell’Osservatorio fitosanitario, Salvatore Infantino – è che sono risultati negativi al batterio. Il crono programma sarà completato entro i primi dieci giorni di agosto con il monitoraggio nei due chilometri e mezzo dal focolaio. Già a Minervino delle Murge nei mesi scorsi era stato isolato un ulivo infetto: abbiamo effettuato ottomila prelievi e per fortuna sono risultati negativi. La speranza è di poter raccogliere anche a Bisceglie analoghi risultati».

I tecnici sono al lavoro anche a Modugno dove lo scorso 10 luglio è stata trovata una pianta di oleandro infetta. «Come ho più volte spiegato – aggiunge Infantino - la diffusione del batterio è legata in maniera diretta alla presenza della sputacchina, l’insetto vettore che trasporta la Xylella fastidiosa nutrendosi su piante infette. Non solo: l’insetto può viaggiare anche attaccata a veicoli come auto e camion, rendendo la sua diffusione ancora più pericolosa e imprevedibile. Ecco perché in questo momento siamo al lavoro con il monitoraggio delle aree di servizio. Il nostro obiettivo è quello di arrivare prima possibile e di fermare la sua diffusione».

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