«Noi siamo già in campagna elettorale, ma i sostenitori ci chiedono: chi è il candidato presidente?»: è questo il refrain che circola tra i consiglieri regionali di centrodestra, che sono già mobilitati per cercare di essere rieletti in via Gentile. Questo malcontento, è emerso ai margini dell’ultima riunione dell’assemblea. Come raccontano i ben informati, nella riunione di tutti i consiglieri regionali del fronte conservatore, c’è stata la proposta - avanzata da Paolo Pagliaro (Fdi-Puglia Domani) - di chiedere un incontro ai leader regionali dei maggiori partiti al fine di affrettare i tempi per l’indicazione dell’anti-Decaro. Il tema ha trovato una unanime condivisione, ma alla fine, forse per ragioni di opportunità, non ha portato ad un documento che mettesse nero su bianco questa istanza. A questo passaggio politico era presente anche l’eurodeputato Francesco Ventola (a Bari per la commemorazione del dem Donato Metallo).
Pagliaro spiega così lo stato dell’arte: «Da mesi sollecito un momento di confronto con i segretari regionali. Noi vorremmo iniziare subito la campagna elettorale con il candidato presidente. La campagna elettorale del centrodestra si può “stravincere”: basta iniziare a raccontare i venti anni di malgoverno del centrosinistra Vendola-Emiliano. Ma per descrivere i disastri nella Sanità o nell’agricoltura, ci vuole tempo. E non possiamo più sprecarne». Da qui l’appello «a chiunque voglia ascoltarci: bisogna scegliere presto il candidato governatore. Siamo già partiti nei territori, ma ci manca il comandante: vogliamo farlo conoscere e apprezzare da tutti gli elettori pugliesi». Cosa ha frenato la scelta finora? Pagliaro non si sbilancia: «Ci sono i tavoli nazionali, gli equilibri tra i partiti nelle indicazioni nelle varie regioni. Tutti motivi validi, ma noi abbiamo necessità di fare sintesi e presentare alla Puglia la nostra alternativa, con il candidato presidente che rappresenti una proposta di buon governo, sulla linea della prova che sta dando al Paese Giorgia Meloni a Palazzo Chigi».
In Consiglio, intanto, la maggioranza prosegue una forsennata campagna acquisti, per cercare di puntellare i numeri in aula: l’ultima indiscrezione riguarda l’ex renziano Massimiliano Stellato (a Taranto in coalizione con Francesco Tacente e la Lega). Per il civico si potrebbe prospettare una fine mandato da vicepresidente del Consiglio (al posto del grillino Cristian Casili). Contro questa ipotesi, polemicamente, il centrodestra solidarizza con il dem Pier Luigi Lopalco, a cui il centrosinistra aveva promosso lo scranno accanto al presidente Loredana Capone. «La nostra solidarietà - scrive in una nota il gruppo regionale di Fdi - va al collega consigliere regionale e autorevolissimo professore Pierluigi Lopalco, individuato dal Pd alla vicepresidenza del Consiglio regionale, al posto del grillino Cristian Casili, ma poi messo da parte per regolare i conti all’interno della maggioranza sempre in cerca di voti utili. Quello di Lopalco è un voto sicuro. Meno sicuro è il voto del collega consigliere Massimiliano Stellato che in questa legislatura ha più volte traslocato dai banchi della maggioranza a quelli dell’opposizione e viceversa. Ora a livello regionale è tornato nel centrosinistra, anche se a Taranto non sostiene il candidato sindaco del centrosinistra. Ora qualche consigliere del Pd deve ingoiare il rospo e vederlo seduto addirittura accanto alla presidente del Consiglio regionale Loredana Capone come suo vicepresidente». Per questo i meloniani chiedono che si torni a discutere la proposta di legge “anti-trasformisti” (primo firmatario Luigi Caroli), «un provvedimento legislativo che puntava proprio a far decadere automaticamente dai ruoli istituzionali regionali tutti coloro che “cambiavano giacchetta”. Consiglieri come uccelli migratori, che con il presidente Michele Emiliano si sono moltiplicati: dall'inizio delle legislatura a oggi, un consigliere regionale su quattro ha cambiato gruppo o schieramento».