BARI - La gestione dei contributi agli enti del Terzo settore da parte dei garanti della Regione scatena una bufera bipartisan. A sinistra, dove Antonio Tutolo (Per la Puglia) parla senza mezzi termini di «pagina vergognosa». A destra, dove Fabio Romito (Lega) rileva «l’assoluta incongruità e illogicità dei provvedimenti di spesa citati nell’articolo della “Gazzetta”». Ed entrambi annunciano che oggi chiederanno l’audizione dei tre garanti e del dirigente responsabile della struttura.
L’incarico di due dei tre garanti (Ludovico Abbaticchio dei Minori, Pietro Rossi dei Detenuti) è scaduto da tre anni. Il rinnovo dovrebbe avvenire nell’ambito della «riforma» voluta da Lucia Parchitelli (Pd) che ha creato altre due figure di garanzia. Ma intanto i garanti distribuiscono, a pioggia e senza controlli, contributi al Terzo settore: oltre 500mila euro nel 2024, in gran parte finiti a soggetti riconducibili a una corrente del Pd.
«Quando leggo cose simili mi vergogno di essere consigliere regionale - attacca Tutolo -. Dovremmo occuparci dei bisogni della gente e non di distribuire soldi in giro senza criterio. Ritengo utile, anzi doveroso, convocare i garanti in audizione per chiarire come avviene questa distribuzione. Io ritengo che i soldi pubblici possano essere spesi meglio, ma magari qualcuno mi porta fatti specifici e mi convince del contrario».
Tutolo ci mette un pizzico di ironia. «Mi pare - dice - che i garanti non garantiscono ciò che devono garantire. Garantiscono altro. Con gli stessi soldi che hanno speso in questi anni si potrebbero fare cose di sicura utilità per i cittadini della Puglia. A questo punto vorrei che i garanti o chi li finanzia ci facessero un resoconto sui benefici che la comunità ha avuto dai soldi spesi. Se invece servono solo a distribuire denaro, io li cancellerei. Possono sparire».
Altrettanto duro anche Romito. «È necessario - dice il consigliere barese della Lega - fare chiarezza sia in ordine ai provvedimenti citati nell’ articolo della “Gazzetta”, sia in merito alla gestione complessiva dei contributi e alle procedure utilizzate». Il riferimento di Romito è in particolare alla determina con cui, a marzo, è stato erogato un contributo alla coop Radici Future di Leonardo Palmisano, ex candidato alle Regionali del Pd, lo stesso giorno della richiesta. «Tutta questa efficienza mi fa piacere - commenta Romito -, ma mi chiedo se avviene la stessa cosa in tutti i casi. E mi chiedo quale sia stato il metro di valutazione in base a cui si scelgono le iniziative meritevoli di contributo pubblico, anche dal punto di vista della distribuzione geografica».