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Amati si iscrive al Pd. Ma i Dem: non potrà essere ricandidato

 
Redazione Primo Piano

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Amati si iscrive al Pd. Ma i Dem: non potrà essere ricandidato

Con una lunga nota, ha puntualizzato la sua posizione, chiarendo che si è iscritto per proseguire le sue battaglie riformiste e liberali nel partito della Schlein: «Non ho nulla da negoziare in cambio»

Lunedì 24 Febbraio 2025, 05:30

L’assessore regionale al Bilancio Fabiano Amati si è re-iscritto al Pd (partito con cui è stato eletto in Via Gentile salvo abbandonarlo per una breve parentesi in Azione) ma il partito regionale contesta la legittimità del ritorno, sostanzialmente provando a sbarrare la strada per la sua ricandidatura nelle elezioni del post Emiliano.

«Le notizie di stampa su un possibile rientro di Amati nel Pd - spiega il segretario pugliese dem Domenico De Santis - sono destituite di fondamento. L’assessore Amati risulta allo stato un esponente di altra forza politica e fino a pochi mesi fa era commissario della stessa». «Chi fa parte o ha fatto parte di altri partiti, civiche o gruppi consiliari diversi dal nostro - aggiunge - non può essere iscritto al Pd per i due anni successivi, saremo inflessibili su questo e anche sulle incompatibilità etiche e sui contributi al Partito. Non potrà nemmeno essere candidato nelle nostre liste sia per ragioni statutarie che politiche. Il Pd non è un autobus turistico. Terremo l’asticella alta come ci ha chiesto Elly Schlein, la terremo alta sulla trasparenza, sull’etica, combattendo ogni trasformismo».

Amati, con una lunga nota, ha puntualizzato la sua posizione, chiarendo che si è iscritto al Pd per proseguire le sue battaglie riformiste e liberali nel partito della Schlein: «Mi sono iscritto al Pd nelle forme aperte consentite dallo Statuto del Pd (online), perché non ho nulla da negoziare in cambio. Anzi. Di solito chi “ritorna” s’iscrive dopo aver negoziato di persona qualcosa di concreto e promettente per la propria carriera. Io non ho chiesto nulla in cambio e nemmeno la ricandidatura nelle liste del Pd; l’ho fatto perché ho maturato l’idea, come ho detto subito dopo le ultime elezioni europee, che anche le posizioni di una cultura europeista, liberale e democratica possono avere casa nel Pd guidato da Elly Schlein, nella Giunta regionale presieduta da Michele Emiliano e nel futuro di questa regione guidata, come auspico, da Antonio Decaro». «Non m’iscrivo al Pd - ha argomentato ancora il politico di Fasano - per “giocare” solo nel ridotto della dimensione regionale, fatta anche di comprensibili e umanissime paure o ritorsioni. M’iscrivo al Pd per contribuire a portare in quel partito, che anni fa contribuii a fondare, la mia esperienza e la mia storia, incoraggiato da tante persone e dirigenti politici che con me hanno solidarizzato nei mesi scorsi e anche in queste ore».

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