Bari - «Quasi un anno fa ho già chiesto al presidente della Regione Michele Emiliano un risarcimento danni per diffamazione, ma vedo che insiste: quanto ha affermato ieri è molto grave, temo che ne dovrà rispondere ancora». Il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto non ci sta. Nel mirino finisce il commento al vetriolo del governatore rispetto a quanto Giacomo Olivieri avrebbe dichiarato due giorni fa in Tribunale nel corso dell’interrogatorio. Valutazioni, quelle di Emiliano, che non fanno però perdere il proverbiale àplomb all’esponente di spicco di Forza Italia. «Vedo che il centrodestra barese - ha dichiarato Emiliano con riferimento a quanto avrebbe detto in aula Olivieri - continua a servirsi delle bugie di un criminale reo confesso che loro stessi (gli esponenti di centrodestra, ndr) hanno reclutato nella loro coalizione, dando credito a una storiella ridicola, quella della trappola elettorale che fu costruita invece, da Sisto e D’Attis come è a tutti noto». In gioco c’è «la mia onorabilità e quella del vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia On. Mauro D’Attis», spiega Sisto svelando un retroscena inedito sinora.
Aprile 2024, l’inchiesta Codice Interno incide come una lama sulle ferite aperte del centrosinistra. Il clima politico è rovente. Il rimpallo sulla paternità (e sull’appartenenza) politica dell’ondivago Olivieri, un giorno da una parte e quello dopo dall’altra, monopolizza il dibattito pubblico. «Emiliano allora - ricorda Sisto - dichiarò sostanzialmente che io e D’Attis eravamo i soggetti destinatari della campagna elettorale a suon di voti comprati da Giacomo Olivieri. Bene, all’epoca ho avviato una richiesta di danni, attivando la mediazione civile nei confronti di Emiliano per le sue dichiarazioni lesive della mia reputazione e onorabilità. Il governatore non ha inteso presentarsi davanti al mediatore, disertando la seduta. Di qui la mia decisione di insistere per un risarcimento per diffamazione». Un film che per Sisto si ripete. «A distanza di quasi un anno, commentando questa volta ciò che Olivieri avrebbe dichiarato in aula in sede di interrogatorio, Emiliano insiste con dichiarazioni che si pongono sulla medesima linea di quelle di un anno fa. Si tratta, anche qui, di affermazioni infondate e offensive nei miei confronti, per le quali, evidentemente, mi toccherà ulteriormente insistere con le appropriate azioni nelle sedi giudiziarie competenti».