ROMA - Il salvataggio di Ferrovie Sud-Est passa attraverso una nuova procedura concorsuale e una internalizzazione dei servizi nel gruppo Fs. Un salvataggio-bis che garantirà il posto di lavoro a tutti i 1.700 dipendenti diretti attraverso una procedura – non breve, né semplice – mirata a salvaguardare l’occupazione e il servizio, ma anche il valore economico di una concessione da 50 milioni di euro l’anno.
Mercoledì il cda del gruppo Fs ha deliberato di non procedere alla ricapitalizzazione di Fse, cui ieri è stata notificata per Pec la decisione conseguente alla sentenza del Consiglio di Stato che il 5 agosto ha annullato sia il trasferimento della società dal ministero delle Infrastrutture al gruppo Fs, sia il contributo straordinario da 70 milioni previsto nella Finanziaria 2016. Questo ha comportato la necessità di iscrivere una sopravvenienza passiva che ha portato il capitale sociale di Fse in territorio negativo, e dunque la richiesta al socio unico di intervenire. La decisione di Fs vuol dire però che l’assemblea dei soci in programma il 19 per le «determinazioni conseguenti» andrà deserta, tracciando così la strada.
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