Sabato 06 Settembre 2025 | 22:06

La relazione secretata della consigliera De Simone: la Regione Puglia ammette che non esisteva

 
massimiliano scagliarini

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massimiliano scagliarini

La relazione secretata della De Simone La Regione ammette che non esisteva

Dopo il no alla «Gazzetta» che aveva chiesto copia dei documenti sull’attività della consulente: «L’ha fatta dopo la vostra domanda»

Sabato 01 Giugno 2024, 11:51

16:25

BARI - La relazione sull’attività della consigliera del presidente Emiliano per le politiche di genere, Titti De Simone, di cui il gabinetto del governatore ha negato copia alla «Gazzetta» perché «riservate» in realtà non esistono. Di più: nonostante l’obbligo a rendicontare, mese per mese, la sua attività, la consulente da 65mila euro l’anno ha prodotto un’unica relazione per il periodo 2021-2024. L’ha protocollata il 15 maggio, cioè dopo che la «Gazzetta» la aveva chiesta con un’istanza di accesso (8 aprile) e che un dirigente (26 aprile) aveva attestato di non poterla consegnare perché «sia per espressa previsione contrattuale sia perché aventi carattere di rigorosa riservatezza, configurandosi l’attività della consigliera quale supporto e approfondimento all’organo politico». L’approfondimento politico sul nulla. La verità, alquanto incresciosa, è emersa dopo che la «Gazzetta» ha impugnato il diniego con una istanza di riesame al responsabile della Trasparenza della stessa Regione. Che ha chiesto al collega dirigente del gabinetto copia di tutti gli atti relativi alla consulente De Simone. Ed è venuto fuori il pastrocchio.

Ricapitoliamo la storia. Dal 1° febbraio 2021 è stato rinnovato il contratto di consulenza dell’onorevole De Simone, ex presidente del Pd di Bari e componente della segreteria nazionale Dem, ora candidata alle elezioni comunali di Bari a sostegno dell’avvocato Michele Laforgia. De Simone dovrebbe essersi occupata di «partecipazione» e «politiche di genere»: lecito, dunque, chiederne conto, trattandosi di fondi pubblici. Lo ha riconosciuto anche la responsabile della Trasparenza: su quei documenti non è possibile opporre alcun segreto.

Eppure in sede di accesso il 24 aprile la Regione ci aveva fornito la copia del contratto ma non le relazioni. «Si segnala - aveva scritto il gabinetto della presidenza della Regione alla “Gazzetta” - come esse non siano producibili sia per espressa previsione contrattuale sia perché aventi carattere di rigorosa riservatezza, configurandosi l’attività della consigliera quale supporto e approfondimento all’organo politico». Alla responsabile della Trasparenza, però, il gabinetto ha scritto una cosa un po’ diversa. Innanzitutto ha confessato che la famosa relazione (quella segreta) è stata «trasmessa dalla consigliera De Simone in data 14/5/2024 ed asseverata al protocollo regionale al n. 0230154 del 15/5/2024». E poi ha spiegato che in sede di liquidazione mensile delle sue fatture, la consigliera autodichiara l’effettivo espletamento della consulenza e «si riserva di produrre, in data successiva, sintetica informativa in ordine alle suddette attività».
Perché, dunque, il gabinetto ha dichiarato «segrete» relazioni che in realtà non esistevano? La «Gazzetta» lo ha chiesto alla responsabile della Trasparenza chiedendole di adottare «i provvedimenti del caso» (la sanzione disciplinare nei confronti del dirigente e la denuncia alla Procura della Repubblica per falso ideologico). Ha risposto, in meno di 24 ore, lo stesso dirigente: «Con riferimento al punto 3 della Pec recante il diniego parziale all’accesso, si specifica che lo stesso è meramente riproduttivo di quanto affermato nella opposizione all’accesso formulata dalla consigliera De Simone nella sua qualità di controinteressata». Come dire: l’interessata ci ha detto di non darvi niente, e noi così abbiamo fatto.

La «Gazzetta», non sapendo se piangere o ridere, ha così chiesto al vertice della Regione se avesse commenti da fare. La risposta è più o meno questa: «Dopo la richiesta di accesso civico, di cui nulla sapevamo fino a quando non è uscito l’articolo, il caso è stato affrontato dal capo di gabinetto che è intervenuto per chiedere alla consigliera De Simone di depositare la relazione». Si tratta di quattro pagine che riportano un elenco puntato «delle attività espletate e di quelle ancora in corso». Ci sono voluti 4 anni per metterlo insieme.
Nel frattempo, dal 27 giugno è prevista ad Ostuni la terza edizione del festival Lgbtq+ Sherocco, organizzato da una associazione che ha sede nel luogo di residenza della consigliera De Simone. Il legale rappresentante è la sua compagna. La Regione - dopo che la «Gazzetta» ha fatto notare la singolare coincidenza - ha saggiamente ritenuto di non erogare (tramite Tpp e Pugliapromozione) il contributo da 115mila euro garantito lo scorso anno. Gli organizzatori hanno fatto una lettera appello al presidente Michele Emiliano. La «Gazzetta» è curiosa di sapere come andrà a finire.

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