PUGLIA - Il tam-tam viaggiava fra gli addetti ai lavori già da qualche giorno: meno turisti negli stabilimenti balneari, poco flusso per le strade di borghi solitamente presi d’assalto, minore consumo di prodotti food&wine (e quindi calo degli ordini) nelle attività di ristorazione. Archiviato il mese di luglio, è l’Adoc a spiegare le cause della palpabile diminuzione del turismo in Puglia, con tanto di indagine sul campo. «Dal Gargano al Salento, i prezzi sulle spiagge pugliesi sono molto più alti rispetto a Grecia e Albania. A Gallipoli, ad esempio, per una giornata al mare (compresa la consumazione al ristorante) e una notte in un B&B, una famiglia di quattro persone arriva a spendere fino a 500 euro», sentenzia Giulia Procino, presidente di “Adoc Puglia”.
Snocciolando i numeri dell’analisi, così, si scopre che a spiccare per il caro-prezzi nel panorama regionale è proprio la perla salentina dello Ionio. Dai 35 ai 50 euro per un ombrellone e due lettini, dai 106 ai 265 euro per una matrimoniale senza troppe pretese e fino a 150 euro a cranio per un pranzo al ristorante. Senza dubbio più economici il Gargano - dove la media di spesa complessiva per una famiglia di quattro membri si abbassa a 300-400 euro - e le marine del tarantino; a Pulsano ombrellone e due lettini costano tra le 20 e le 40 euro. Prezzi lievitati invece in provincia di Bari: per una notte nella bellissima Polignano a Mare si parte da 250 euro a notte (escluse dall’analisi, ovviamente, le strutture extralusso). Se i turisti scappano, insomma, è colpa dei prezzi. Parola di Adoc: «Prezzi aumentati per tutti i servizi turistici e difficoltà economica post Covid. Sono tante le famiglie che hanno rinunciato alle vacanze o che comunque hanno scelto mete più economiche, anche a costo di andare all’estero». Secondo le stime, il calo si aggirerebbe intorno al 20%.
E se c’è chi pensa al “complotto dell’estate”, come il consigliere regionale della Lega (nonché titolare del lido “Samarinda” a Santa Maria di Leuca), Gianni De Blasi, in tanti ritengono invece che all’origine della fuga ci siano proprio i costi eccessivi. «Assistiamo a una campagna denigratoria, nata dalla stessa Puglia e diffusasi a livello nazionale, impegnata a raccontarci quanto siano lunari e sproporzionati i prezzi nelle nostre strutture, con una deformazione e generalizzazione della realtà che produce un danno di immagine ed economico alle nostre attività che, ogni giorno, combattono la morsa della crisi economica», tuona il consigliere. Una «narrazione drogata – continua - che racconta di una Puglia in cui non si può andare al mare senza spendere meno di 100 euro al giorno per una postazione in spiaggia e fino a 500 euro per una notte in un B&B».
Lontano dai “pochi” casi di speculazione, secondo De Blasi, è però arrivato il momento di «fermarsi a riflettere sul potenziamento dei servizi primari, come le infrastrutture». Sparare nel mucchio non è giusto, ma con l’onestà intellettuale che contraddistingue noi pugliesi, padroni di casa, sarebbe forse il caso di ammettere che (probabilmente) ci siamo allineati a una tendenza che è tutta nazionale, forse diventandone (ahinoi) anche protagonisti. Le previsioni per l’alta stagione appena iniziata, quindi il mese di agosto, sono anche più fosche: secondo l’Osservatorio nazionale di Federconsumatori ci sarà un rincaro del 20% rispetto allo scorso anno, che aveva già risentito degli aumenti della stagione precedente. Il valore di un weekend in uno stabilimento balneare fluttua sul territorio nazionale in base alle zone: dai 40 euro di Viareggio e Riccione ai 60 euro della Sardegna.
È purtroppo salentino il primato nero nazionale: la media giornaliera a Gallipoli è di 80 euro (fino a 120 nelle strutture di livello superiore), si abbassa nella maggior parte dei lidi di Porto Cesareo, ma trova il suo record assoluto a Pescoluse, con il prezzo stellare di mille euro per un gazebo in riva al mare. Se ci mettiamo anche che le tabelle regionali hanno indicato la Puglia, in compagnia di Trento e Bolzano, in cima alla classifica nazionale del caro-carburante e che, oltre i lidi, a lievitare sono state anche le tariffe di case vacanza e stanze private (dove non sempre il rapporto qualità dell’immobile-prezzo brillava per onestà), lo spot pugliese è servito. Il clamore però non sempre porta “guai”: potrebbe essere proprio questo l’inizio di una nuova riflessione sul brand della nostra regione e sulle sue potenzialità future.
Ecco le previsioni di Federalberghi
«Boom dall’estero ma pesa l’inflazione»
«Quest'anno in Italia abbiamo avuto un grosso boom di turismo internazionale soprattutto americano e quindi le città d'arte stanno andando molto bene visto che sono mono mercato del turismo statunitense». Lo ha detto il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca al Tg2 Post su Rai 2. Tuttavia, ha aggiunto Bocca, interpellato sui riflessi del caro carburanti sulle vacanze, «nel resto del Paese facciamo fatica a raggiungere i risultati dell’anno scorso: per quanto riguarda il mercato italiano ed europeo vediamo rallentamenti soprattutto dalla Germania che vive un momento di crisi economica» ha osservato Bocca.
«L'appello forte che facciamo al governo è di intervenire con decisione e coraggio sul cuneo fiscale. Bisogna defiscalizzare il lavoro per dare più soldi nelle tasche degli italiani perché la busta paga degli italiani oggi non è in grado di pagare i mutui sulle case, il carrello della spesa e fare le vacanze» ha proseguito il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca.
Quanto ai consigli per risparmiare sulle vacanze Bocca ha detto: «Oggi Internet è una vetrina attraverso la quale si possono trovare tutte le soluzioni di vacanza, in Italia esistono 27 mila alberghi, è il paese in Europa con il maggior numero di alberghi e quindi possiamo offrire vacanze per tutte le tasche. Il costo dell'albergo non incide più del 30% quindi noi abbiamo le nostre responsabilità questa quota ma il 70% va cercato altrove, nei costi dei trasporti, dei ristoranti, del divertimento. Ma con l'aumento dei costi di esercizio abbassare i prezzi oggi significa mandare in perdita i bilanci delle aziende».
«È fondamentale per le istituzioni di questo Paese mantenere un canale di dialogo sempre aperto con gli stakeholder e gli operatori di un settore così importante come quello turistico. Il segmento del trasporto aereo - dice invece Salvatore Deidda, presidente della commissione Trasporti della Camera dei deputati, all'indomani dell'incontro con Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio - è naturalmente vitale per il diritto alla mobilità in quanto tale, ma anche per un comparto che, pur in fase di rilancio, rischia contraccolpi pesanti sia per il caro prezzi sia per i disagi che si sono vissuti, in particolare, in questo periodo a causa delle compagnie aeree. Purtroppo temiamo una forte penalizzazione in particolare dell’incoming e degli eventi organizzati in Italia se i clienti che arrivano nel nostro Paese con voli internazionali poi subiscono limitazioni inaccettabili sui trasferimenti nazionali». [Red.p.p.]
Ma la Puglia resta la più gettonata tra gli stranieri che cercano casa
La Puglia conferma il trend di crescita che la vede tra le destinazioni preferite dai cittadini internazionali che vogliono comprare casa in Italia. Secondo i dati elaborati da Gate-away.com, il portale per vendere casa all’estero, la regione registra un aumento di richieste di abitazioni nel primo semestre del 2023, piazzandosi al quarto posto tra le regioni italiane (dietro a Sardegna, Sicilia e Calabria) per crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
A trainare la crescita è la zona del Gargano che nel semestre registra un +33.33% di richieste rispetto allo stesso semestre del 2022. Per quanto riguarda le preferenze di periodo prevale la provincia di Brindisi che si conferma al primo posto con il 53.18% sul totale delle richieste; segue Lecce con il 26.61% e la Provincia di Bari con il 10.28%. Seguono Taranto (6.55%), Foggia (2.79%) e Barletta-Andria-Trani (0.59%). Tra i Comuni il più richiesto è Ostuni con il 18.69% delle richieste sul totale. Seguono Carovigno con il 10.93%, Ceglie Messapica con il 6.52%, San Vito dei Normanni con il 5.4%. La crescita più elevata (rispetto al 1° sem.2022) è registrata da Vico del Gargano che segna un progresso di richieste pari al +128.57%. Segue Morciano di Leuca con un +119.57% e Martina Franca con un +82.67%. I cittadini statunitensi si confermano i più interessati a cercare casa in Puglia: nel periodo le richieste di raggiungono il 27.2%. Tra le altre nazioni troviamo il Regno Unito (11.8%), la Germania (9.3%) e Francia (8.6%). Da segnalare il boom di richieste provenienti dal Brasile: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno registra un +833.33% a/a. Seguono Malta (+414.29%) e Emirati Arabi (+123%).
L'acquirente straniero in cerca di una casa in Puglia si distingue per la sua versatilità e interesse per una vasta gamma di opzioni abitative. Non si limita a cercare solo case di lusso, ma è aperto a esplorare ogni fascia di prezzo disponibile sul mercato. Le abitazioni più ricercate continuano ad essere prevalentemente le categorie Villa (30.7% del totale), segue il Trullo (16.7% del totale) e la casa indipendente (7.45%). Da segnalare un forte incremento della categoria “Lamia” che registra un +290.3% di richieste rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Gli stranieri cercano una casa completamente restaurata/abitabile (50.7% del totale delle richieste) con un giardino (51.6%), senza la piscina (74%) e con terreno (60%).
Sul fronte dei prezzi, a differenza di quanto si possa pensare, sono le fasce più basse a registrare la maggioranza delle richieste: quella da 0-100 mila registra il 40.36% delle preferenze, mentre quella tra 100-250 mila euro segna il 27.2%. Seguono le fasce 250-500 mila euro (17.26%); 500-1 milione di euro (9.3%).
L’5.84% cerca case oltre 1 milione di euro.
«Questo fenomeno che notiamo in Puglia è indicativo di un trend positivo che si sta diffondendo su tutto il territorio italiano e che mette in evidenza come gli acquirenti stranieri non siano interessati solo ad alcune località o solo a certe categorie di immobili, bensì siano propensi a considerare attentamente le opportunità di acquisto che ogni territorio può offrire», afferma Simone Rossi, co-fondatore di Gate-away.com. «Sappiamo bene che per gli stranieri comprare una casa in Italia e in questo caso in Puglia non è solo un investimento, ma anche il modo per realizzare un sogno e vivere le bellezze che il nostro Paese può offrire, abbracciando allo stesso tempo uno stile di vita unico. Questo interesse internazionale rappresenta un'importante opportunità per i privati che vogliono vendere casa e gli operatori del settore immobiliare». [Red.p.p.]