BARI - In Puglia c'è un piano per incrementare i posti alloggio per gli studenti universitari di 1.500 unità entro il 2026. E’ emerso oggi durante la conferenza regionale di programmazione sul diritto allo studio universitario 2023-2025, finalizzata alla costruzione partecipata del prossimo programma triennale. L’iniziativa è stata organizzata dall’assessorato regionale all’Istruzione con Adisu Puglia. «Oggi cogliamo l’occasione di programmare il futuro, partendo dal racconto di quello che si è fatto in Puglia negli ultimi anni nell’ambito del diritto allo studio», ha detto l’assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo.
«Un percorso straordinario - ha aggiunto - con risultati importanti, tra cui il primo merito è proprio quello di aver messo al centro della politica regionale gli studenti e le studentesse pugliesi. L'istruzione e la formazione sono per noi un asset fondante della nostra regione, la Puglia non è solo turismo ma è anche un’offerta formativa di qualità, un sistema di formazione di eccellenza e un welfare studentesco tra i più avanzati in Italia. Siamo diventati un modello a cui guardare, penso al risultato della copertura del 100% delle borse di studio per tutti gli aventi diritto».
Questa la fotografia dell’anno accademico in corso: ammonta a 78,3 milioni di euro la spesa per coprire le 22.000 borse di studio previste; 1.913, invece, è il numero dei posti alloggio disponibili in totale in Puglia. Sono 571.190 i pasti erogati da Adisu Puglia.
LINK: QUESTE LE PROPOSTE IN VISTA DEL NUOVO BANDO ADISU
I sindacati universitari Link Bari, Foggia e Lecce hanno lanciato una serie di proposte in vista del nuovo bando ADISU contenute in una piattaforma, nell’ottica di rendere più accessibile e inclusivo il sistema regionale di diritto allo studio universitario.
«La discussione del bando dello scorso anno è stata pesante e si è conclusa con il voto contrario della componente studentesca, dettato dalla scelta sbagliata di Regione e Agenzia sul doppio pasto giornaliero, che avrebbe divorato gli aumenti della quota monetaria previsti dal PNRR. Quest’anno ci troviamo nuovamente di fronte ad incrementi delle borse di studio, questa volta vincolati ai fenomeni inflattivi, privi di un adeguato finanziamento da parte del Governo Nazionale. In occasione della conferenza del 7 giugno abbiamo chiesto alla Regione di farsi carico di questi doverosi incrementi, necessari per non vanificare gli sforzi di studentesse, studenti e famiglie» dichiara Gennaro Cifinelli, coordinatore di Link Bari e membro del CDA dell’ADISU.
«Come in tutto il Paese anche in Puglia il problema del caro affitti è fortemente presente e si lega alla turistificazione delle città e ai fenomeni economici globali. In tutte le città universitarie abbiamo assistito ad aumenti spropositati del costo di una stanza singola, con un significativo calo della qualità media delle stanze realmente accessibili al grosso degli studenti e, in parallelo, politiche pubbliche sugli alloggi universitari che somigliano più a dei regali a imprenditori privati che a interventi mirati ad incrementare la disponibilità di alloggi gratuiti o a costo calmierato. La situazione di Lecce è emblematica: a fronte dell’apertura di una nuova residenza, rischiamo di mettere a bando lo stesso numero di posti letto se non addirittura un numero inferiore, nonostante il PNRR. La Regione e l’ADISU devono prendere sul serio il problema degli alloggi, tenendo la barra dritta sui lavori nelle residenze vecchie e nuove nell’ottica di raggiungere la copertura totale delle domande” dichiara Margherita Coccioli, membro del CDA ADISU per la sede di Lecce.
«Il servizio mensa è cruciale per migliaia di studenti in tutta la Regione. Senza di esso, infatti, il grosso dei borsisti dovrebbe sostenere sul mercato costi inaccettabili per i pasti, o risparmiare al costo di un’alimentazione insalubre e squilibrata. Bisogna necessariamente massimizzare la qualità del servizio sul fronte degli ingredienti, ma anche dal lato logistico: servono più mense e occorre ripristinare il servizio orario pre-pandemia, anche di sera. Nella sede di Foggia il Polo Umanistico non ha ancora una mensa di riferimento, mentre a Bari quelle esistenti non bastano a rispondere alle esigenze dei beneficiari. E’ fondamentale che questo servizio sia disponibile nel concreto, per tutta la popolazione studentesca» dichiara Francesca Stella, coordinatrice di Link Foggia.