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Tar Puglia, nel 2022 presentati 1.770 ricorsi: sono 448 i rigetti

Tar Puglia, nel 2022 presentati 1.770 ricorsi: sono 448 i rigetti

 
Redazione online

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Giustizia che procede, economia che produce

Oggi inaugurato l’anno giudiziario

Venerdì 03 Marzo 2023, 17:01

17:09

BARI -  Nel corso del 2022 sono stati 1.770 i ricorsi presentati al Tar della Puglia, mentre sono state 1.848 le sentenze il 27,1% delle quali ha riguardato domande presentate nel corso dello stesso anno. I numeri sono contenuti nella relazione del presidente del Tribunale amministrativo regionale, Angelo Scafuri, presentata oggi in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Bari. Dal documento emerge che sono 2.658 i ricorsi pendenti, mentre i provvedimenti pubblicati nel corso dello scorso anno sono stati 2.844. Le sentenze di accoglimento sono state 505 (il 33% del totale), 254 per i ricorsi ordinari e 251 per quelli con rito camerale.

Quanto ai rigetti, sono stati complessivamente 448 (il 29,3% delle sentenze), mentre 512 sono state le decisioni in rito. Gli appelli, che hanno rappresentato circa il 24% del totale, hanno visto il Consiglio di Stato «in sostanziale coerenza e condivisione dei convincimenti di questo Tar», si evidenzia nella relazione. Quanto alla durata dei processi, in quelli con rito ordinario, il tempo medio di pubblicazione della sentenza oscilla fra 12 e 18 mesi dal deposito del ricorso. Nei casi che si avvalgono delle cosiddette corsie preferenziali è invece sufficiente qualche mese.

Nel corso del 2022 il Tar della Puglia ha concentrato il proprio lavoro soprattutto su urbanistica ed edilizia, appalti pubblici, sanità, ambiente e concorsi pubblici. I ricorsi depositati in tema di urbanistica sono stati 186, quelli decisi sono stati 449. I dati sono contenuti nella relazione del presidente del Tribunale amministrativo regionale, Angelo Scafuri, presentata oggi in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario celebrata a Bari. I giudici amministrativi hanno affrontato anche la normativa del cosiddetto «Piano casa» regionale, evidenziando che «le disposizioni derogatorie» introdotte dal piano "presuppongono comunque il preventivo rilascio di un titolo abitativo che legittimi l’esecuzione delle opere», e che quindi non possono «essere invocate per sanare interventi realizzati abusivamente».

Quanto ai beni immobili ferroviari, il Tar della Puglia si è pronunciato in favore della loro inclusione «fra quelli il cui interesse culturale deve essere verificato dal ministero». Passando al settore ambiente, i ricorsi depositati sono stati 49, quelli decisi 54. Mentre in tema di contratti pubblici i ricorsi depositati sono stati 173, le decisioni 169. Infine la sanità (61 ricorsi presentati e 26 decisi) e i concorsi pubblici (139 ricorsi presentati e 27 decisi).

LE PAROLE DI SISTO

«La giustizia amministrativa non è diversa, ma va letta in stretta connessione con le altre. La giustizia della quale il cittadino ha diritto in queste aule non può prescindere da quella alla quale ha diritto nelle aule del civile o del penale». Lo ha detto il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, a margine della cerimonia inaugurale dell’anno giudiziario del Tar della Puglia, questa mattina a Bari. «La relazione del presidente Angelo Scafuri rappresenta il modello di una giustizia che non è astratta, che non è sopra ai cittadini, ma insieme a loro - ha aggiunto Sisto -. Una giustizia umana, capace non solo di dare numeri e scrivere sentenze, ma anche di offrire ai cittadini il beneficio della tutela, di una giustizia amministrativa a misura d’uomo».

Sisto ha precisato che «siamo abituati a vedere il Tar come un luogo lontano dalle esigenze della quotidianità, riservato a un quadrante minore, invece l’impostazione di questa cerimonia dice il contrario ed esalta una giustizia che finalmente recupera l’idea di un sistema credibile». «Il governo - ha assicurato il viceministro - prova a mettere tutti gli sforzi possibili anche in materia di edilizia e di personale per restituire una dimensione costituzionale ed efficiente, anche in chiave Pnrr». «Essere qui - ha concluso - è un segnale chiaro e forte ai giudici amministrativi non di vicinanza formale, ma della volontà di fare squadra» per aumentare il grado di civiltà del Paese.

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