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Porti pugliesi dell'Adriatico meridionale: +50% passeggeri nel 2022

Porti pugliesi dell'Adriatico meridionale: +50% passeggeri nel 2022

 
Redazione online

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porto di Bari

Arrivati quasi 500mila crocieristi, il 125,6% in più rispetto al 2021. In totale, i porti hanno attratto e gestito complessivamente 4.922 accosti (tra traghetti e crociere). Bene anche il trasporto merci

Giovedì 19 Gennaio 2023, 11:07

Più di 19,5 milioni di tonnellate di merci movimentate, con una crescita che nel corso del 2022 ha segnato il 16,2% in più rispetto al 2021 e il 13% in più rispetto al 2019. E 1,7 milioni i viaggiatori transitati nel 2022, un dato che si traduce in un aumento del 50% rispetto all’anno precedente. Sono i dati registrati lo scorso anno dai sei porti del Sistema portuale del mare Adriatico meridionale, Bari, Brindisi, Monopoli, Manfredonia, Barletta, Termoli (quest’ultimo è incuso nel Sistema portuale dallo scorso 16 giugno).
Nel 2022 - a partire dal secondo trimestre - nei sei porti sono arrivati quasi 500mila crocieristi, il 125,6% in più rispetto al 2021. In totale, i porti hanno attratto e gestito complessivamente 4.922 accosti (tra traghetti e crociere), il 14% in più rispetto 2021.
Per quanto riguarda le merci, a fare da traino sono le movimentazioni delle rinfuse solide, con un aumento - spiega una nota dell’Autorità portuale - del 35% rispetto all’anno precedente e del 15% rispetto al 2019; le merci in colli (general cargo) che crescono del 10% rispetto al 2021 e del 17% rispetto al 2019; la movimentazione dei rotabili che, con quasi 315mila unità, segna un più 3% rispetto all’anno precedente e un più 11% rispetto al 2019. 

L’Autorità ha analizzato anche le performance dei singoli porti. A distinguersi, sul fronte della movimentazione delle navi, è soprattutto quello di Bari che, con i suoi 2.242 accosti, cresce del 7% rispetto al 2021. Quanto ai passeggeri, nel 2022 sono state più di un milione e mezzo le persone transitate, il più 34% rispetto all’anno prima. Il comparto crociere continua la sua ascesa, segnando il più 93% rispetto al 2021, un dato che suggella la leadership di Bari tra gli scali portuali italiani. Molto positiva è anche la performance del porto di Brindisi che, con oltre dieci milioni di tonnellate totali di merci movimentate, registra una crescita di circa il 32%. Quanto al flusso di passeggeri, con 400mila viaggiatori sui traghetti lo scalo risulta in crescita del 28%. Mentre sul fronte crociere, nel 2022 sono transitati oltre 90mila passeggeri, il 900% in più rispetto all’anno precedente, il dato supera di quasi il 3% quello registrato nel 2019. Il porto di Monopoli si distingue soprattutto per le piccole crociere del segmento lusso. Gli accosti crociere sono stati 23, le persone transitate 2.400: la crescita è del 580% rispetto al 2021 e del 13% rispetto al pre pandemia. Passando a Manfredonia, sono state 700mila le tonnellate di merci movimentate (più 10,5%) e 5mila i passeggeri della nuova nuova linea aliscafo che collega la cittadina pugliese con le isole Tremiti da luglio a settembre. Quanto al porto di Barletta, nel 2022 si registrano 617.645 tonnellate di merci movimentate e 163 accosti. Infine il porto di Termoli, in Molise: con i suoi 748 accosti, di cui 476 da quando è parte del Sistema, ha registrato in tutto l’anno una crescita sia per la movimentazione di merci sia di passeggeri. Gli utenti dei traghetti della tratta Termoli-Tremiti sono stati più di 240mila.

«Finalmente vediamo una crescita record, che ci porta a una movimentazione di quasi venti milioni di tonnellate di merce, in aumento non solo rispetto agli anni duri della pandemia ma anche rispetto al 2019, che era stato un anno molto buono per il nostro Sistema portuale. Questo costituisce però solo un dato di partenza». Lo ha detto il presidente dell’Autorità del Sistema portuale del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi, commentando la crescita dei sei porti (Bari, Brindisi, Monopoli, Barletta, Manfredonia e Termoli) nel corso del 2022. «Abbiamo chiuso l’anno con alcune opere che sono riuscite a superare gli scogli della cattiva burocrazia - ha aggiunto -. Molte procedure sono in fase di chiusura e molte opere sono pronte per essere appaltate. I lavori permetteranno ai nostri porti di essere più attrattivi e più accessibili, quindi ancora più competitivi». La speranza del presidente è che «questo dato nel più breve tempo possibile possa essere superato, anche in larga misura».

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