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L’allarme sui conti delle Asl pugliesi: il «buco» del 2024 intorno ai 250 milioni

 
Redazione Cronache Regionali

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L’allarme sui conti delle Asl pugliesi: il «buco» del 2024 intorno ai 250 milioni

Riunione con Emiliano e gli assessori Amati e Piemontese ma senza i direttori generali. Pediatrico, tempi lunghi per lo scorporo

Giovedì 20 Febbraio 2025, 11:43

BARI - Alla fine i direttori generali delle Asl non sono più stati convocati. Ma al tavolo chiesto dall’assessore al Bilancio, Fabiano Amati, e rinviato per le proteste dell’assessore alla Salute, Raffaele Piemontese, c’era il governatore Michele Emiliano con i dirigenti di vertice: è servito per parlare del disavanzo del sistema sanitario.

Il punto sollevato da Amati riguarda la possibilità, sulla base dei dati di preconsuntivo, che nel 2024 le Asl abbiano perso circa 250 milioni di euro. Cifra che alla fine potrebbe essere anche più alta, per quanto sulle poste consolidate incidono poi numerosi aggiustamenti possibili: lo spostamento degli investimenti sui fondi vincolati piuttosto che gli effetti delle partite reciproche e dell’applicazione del payback. Per farla breve, l’ipotesi è che alla fine il buco complessivo sia più vicino ai 250 che ai 300 milioni. E che poi la Regione dovrà individuare le fonti di copertura.

Su questo si sono esercitati ieri gli assessori insieme al capo di gabinetto, Giuseppe Catalano, al direttore del gabinetto, Roberto Venneri, ai capi dipartimento Lino Albanese (Bilancio) e Vito Montanaro (Salute), al dirigente Benny Pacifico. In un clima disteso sono emerse alcune ipotesi rispetto alle coperture, fermo restando che sono stati già accantonati 40 milioni.

Il dato positivo è dunque che la perdita lorda sembra spostarsi verso l’estremo inferiore della forchetta di cui si parlava a inizio mese (250-300 milioni). Ma nessuno ha voglia di pronunciarsi in maniera definitiva, anche per non sembrare allarmista. La cifra che gira (-240 milioni) è insomma considerata ancora un’ipotesi, rispetto a cui ciò che più conta è il numerino finale, quello che andrà iscritto nel bilancio autonomo per presentarsi ad aprile ai ministeri vigilanti (Salute ed Economia) con i conti a posto. Ma la parola d’ordine di Piemontese è nessun taglio che penalizzi l’assistenza o la farmaceutica, perché - soprattutto in un anno elettorale - non ci si può presentare ai cittadini con la richiesta di ulteriori sacrifici.

Ieri intanto Piemontese ha anche incontrato i sindacati per discutere sullo scorporo dell’ospedale pediatrico «Giovanni XXIII» dal Policlinico di Bari che la legge di bilancio disponeva di effettuare entro gennaio. È emerso che i tempi, certamente molto più lunghi, non sono ancora preventivabili. Piemontese ha precisato che la priorità è evitare qualunque contraccolpo sull’assistenza ai piccoli pazienti. Nelle more della costituzione dell’azienda autonoma, come previsto, l’«ospedaletto» passerà alla Asl di Bari, ma il trasferimento del personale (al momento alla struttura sono assegnate 460 unità tra medici, infermieri e personale di comparto) potrà avvenire soltanto su base volontaria. Servirà dunque un quadro preciso del fabbisogno di personale necessario a garantire la funzionalità di una struttura autonoma. La Cgil ha chiesto di «coinvolgere la facoltà di Medicina», mentre l’Anaao ha condiviso la «cautela» sui passaggi di personale.

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