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Caso Venditti, il garante: «Tante difficoltà per i disabili: la cultura è di tutti»

Caso Venditti, il garante: «Tante difficoltà per i disabili: la cultura è di tutti»

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

Caso Venditti, il garante: «Tante difficoltà per i disabili: la cultura è di tutti»

Giampietro: «Non siamo ancora pronti alla diversità»

Giovedì 29 Agosto 2024, 16:27

Dopo il concerto di Barletta di domenica scorsa, il cantautore romano di alcuni dei brani più iconici della musica italiana, è finito in un vespaio di polemiche per avere insultato una fan disabile che, involontariamente, l’aveva interrotto. Ma oltre alle critiche, non è mancato anche chi ha proposto un «Daspo» con «divieto di concerti» per Antonello Venditti. A suggerirlo è stata Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d'Italia.

«Di fronte al video con la registrazione di quanto avvenuto al concerto di Barletta di Antonello Venditti - già alfiere in passato dei cosiddetti “cantautori di sinistra” che volevano insegnarci come stare al mondo - ha detto la deputata - sono rimasta dapprima incredula, poi nauseata e offesa come essere umano. Trovo assolutamente rivoltanti sia le parole, sia gli atteggiamenti sia le tardive rovinose scuse di Venditti».

Da qui la proposta del divieto: «Mentre ringrazio il pubblico barlettano che meritoriamente ha manifestato subito dissenso, osservo che se si commina il Daspo ai tifosi violenti, occorrerebbe analogamente un Daspo con interdizione dai concerti per chi fa sfoggio di violenza psicologica, inciviltà e insensibilità», conclude la parlamentare di Fdi.

Più «clemente» è invece Antonio Giampietro, garante della Puglia dei diritti delle persone con disabilità che, comunque, stigmatizza quanto accaduto l’altra sera a Barletta.

«Quello che è accaduto al concerto di Venditti è un fatto grave e certamente da stigmatizzare e per fortuna il cantautore si è scusato. L’evento però mette in luce diverse cose: anzitutto che non siamo pronti alla diversità, tant’è che non la sappiamo riconoscere, e questo è legato anche al fatto che le persone con disabilità non sono messe nelle condizioni di frequentare gli eventi culturali e artistici (per la presenza di barriere fisiche e mentali)».

Giampietro ha preso spunto da quanto accaduto a Barletta per evidenziare come «le persone con disabilità non necessitano solo e soltanto di un’assistenza socio-sanitaria, che va comunque garantita attraverso l’attuazione dei Lea (livelli essenziali di assistenza): essi hanno il diritto di sentirsi cittadini tra i cittadini e farsi riconoscere nella società come tali».

Non essendo abituati a vedere persone con disabilità partecipare ad aventi culturali, in altre parole, può generare gaffe come quella capitata a Barletta.

«Esatto - replica il garante regionale pugliese dei diritti delle persone con disabilità - Non sappiamo infatti riconoscere chi, con parole, gesti e espressioni verbali e non verbali che a noi appaiono “strane”, esprime semplicemente la propria gioia, le proprie emozioni. Dobbiamo fare in modo che sempre più le persone con disabilità possano partecipare alla vita culturale e così dare il loro contributo alla costruzione di una comunità che sia veramente plurale e non di élite».

«Per questo - conclude Giampietro - stiamo studiando alcune iniziative che per esempio portino le persone con disabilità a teatro. Oltre ai diritti alla sanità e al welfare, esiste anche un diritto alla socialità, alla fruizione del tempo libero, garantire il quale significa non solo contribuire al benessere delle persone con disabilità, ma far crescere altresì il livello culturale dei cittadini per costruire così una comunità di persone più coesa e davvero inclusiva».

In questo contesto, dunque, assume un valore sociale fondamentale la possibilità di fruire di attività culturali e di godere delle opportunità che la Puglia offre sia da un punto di vista culturale che turistico. D’altra parte, 800 chilometri di spiagge rappresentano un’occasione turistica importante, che deve essere rivolta a tutti, comprese le persone con disabilità, il cui diritto di andare a mare non può essere ostacolato dalla mancanza di accessibilità dei luoghi e delle spiagge. Per le persone con disabilità, la possibilità di fruire delle spiagge influisce sulla propria condizione fisica e mentale, perché essa permette di migliorare la propria condizione di salute psicofisica e condividere un momento ricreativo con gli altri.

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