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03 Marzo 2018
di LUIGIA IERACE
Un oceano pieno di squali. Serve una zattera, ma non è possibile salvarsi da soli. Un gioco di metafore e un problema da risolvere. Ci vorrebbero 60 sedie, che dovrebbero rappresentare le zattere. Ma in università non sono disponibili. Allora che fare? Il gruppo di coach non si perde d’animo. «Non ci sono sedie, utilizziamo i giornali». Vecchie edizioni messe a disposizioni dalla Gazzetta per diventare sedie. E così, in mare aperto il giornale diventa anche la zattera di sopravvivenza con un valore di metafora ancora più forte, quale elemento di cultura, di conoscenza, di formazione.
È partito così, ieri, a Potenza, nel Campus universitario di Macchia Romana il progetto «Creazione e Sviluppo dei Contamination Lab e del Clab Network», con il quale l’Università della Basilicata si è classificata quinta su 25 atenei, ottenendo un finanziamento di 300mila euro dal Miur. Sessanta tra studenti e dottorandi di diverse discipline dell’Università della Basilicata hanno potuto iniziato il percorso per la nascita del Contamination Lab, luogo di contaminazione per la promozione di nuovi modelli di apprendimento e per lo sviluppo di progetti d’innovazione a vocazione imprenditoriale e sociale. L’associazione «Learning Communities», con l’associazione «Comunitazione», ha dato il via al progetto con due giornate, ieri, a Potenza, sul tema del «talento» e oggi a Matera sui «Valori», nella sede in via Riscatto (ore 9.30).
«Il Clab Unibas - ha spiegato il direttore Giovanni Schiuma - si ispira ai modelli delle università imprenditoriali, dove l’università è il luogo dello sviluppo delle capacità di impresa e di innovazione sociale. Un progetto di eccellenza con il quale Unibas intende formare 60 talenti attraverso un percorso di sei mesi partendo dallo sviluppo della loro consapevolezza di imprenditori e innovatori per poi fornire competenze e strumenti per realizzare la loro idea di impresa». Ma Clab, con doppia sede nei due capoluoghi, sarà anche un luogo dove catalizzare la diffusione della cultura di impresa sul territorio. «Siamo partiti dai loro talenti attraverso una serie di attività esperienziali - ha spiegato Brunella Guida, referente di “Learning Communities” - per arrivare al valore del gruppo come risorsa per l’individuo anche attraverso la metafora del giornale-zattera, strumento dinamico, che ha reso evidente la collaborazione, passo dopo passo». E dopo la prima giornata Salvatore, Luiza e Federica sono sicuramente più consapevoli, pronti a mettersi in gioco per «evitare gli squali».
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