POTENZA - Il Parco nazionale dell’Appennino lucano ha aderito al progetto di sistema «Conservazione della lontra» per un «monitoraggio delle popolazioni di lontre europee», con l’obiettivo di «aumentare le conoscenze sulla distribuzione, sull'ecologia, sulla demografia e sulle minacce che interessano questo mustelide».
Nel corso del 2017 - è scritto in una nota - sono stati ricercati lungo le sponde del fiume Agri e dei suoi principali affluenti «i segni distintivi di presenza del mustelide, come impronte, feci e gel anali, e probabili rifugi». Dai risultati è emersa «l'indubbia presenza della specie nel territorio del Parco», e «la posizione strategica di primaria importanza che il bacino del fiume Agri occupa, rispetto all’attuale areale complessivo della lontra in Italia».
Durante l’inverno e la primavera in alcuni siti di monitoraggio «sono state rinvenute molte feci fresche, specie in prossimità di spazi aperti, questo riscontro è attribuibile all’aumento improvviso della portata del fiume a causa dei forti temporali nei giorni antecedenti ai monitoraggi; mentre, a causa della prolungata siccità che ha colpito il bacino idrografico del fiume Agri nelle stagioni estive ed autunnale del 2017, si è osservato l’abbandono momentaneo di alcuni siti noti di presenza del mustelide e l’occupazione di altri».
«Proteggiamo la lontra»

Giovedì 22 Febbraio 2018, 20:18