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Castagne, a Melfi
pronti-via per la raccolta

 
castagne

Ma sono lontane le cifre rispetto al passato. «Fino al 2010 la produzione toccava i 20-30 mila quintali»

Domenica 08 Ottobre 2017, 11:56

di GIOVANNA TELESCA

Le castagne di Melfi, meglio note come «Marroncino», regine incontrastate dei frutti autunnali, stanno per ritornare sulle nostre tavole anche se con qualche giorno di ritardo rispetto allo scorso anno. Effettuato qualche giro di ricognizione nei castagneti - passo indispensabile per valutare il livello di maturazione dei ricci - la vera raccolta inizierà a giorni.

Un ritardo che si spiega con la lunga siccità che ha messo a dura prova l’intero comparto agricolo, nazionale e regionale, compreso quello delle castagne. Posticipata la raccolta, l’area del Vulture regala comunque uno straordinario colpo d’occhio offerto dai numerosi castagneti in fiore che, in un tripudio di colori e sapori tipici d’inizio ottobre, conservano inalterato tutto il loro fascino. Complessivamente nell’intera zona a ridosso del monte Vulture, tra privati e pubblici, sono circa 2 mila gli ettari di castagneti; numeri che scendono a circa 800 quando il riferimento è ai soli castagneti coltivati e considerati, dunque, alberi da frutto.

Ma quali sono le prime stime dell’imminente raccolta? «Difficile dare dei dati precisi – ha risposto Pietro Sinigaglia, presidente dell’associazione Castanicoltori del Vulture – le piante stanno bene e posso anticipare che si prevede un leggero incremento della produzione, ma siamo ancora molto lontani dai numeri di 6-7 anni fa».

Qualche dato. «Fino al 2010 – ha aggiunto Sinigaglia - negli anni considerati normali la produzione era compresa tra i 20 e i 30 mila quintali e generalmente la raccolta durava un mese. Ora, considerando che in alcune zone non si raccoglierà nulla, si potrebbe arrivare all’80 per cento in meno dei valori medi e la raccolta si esaurirà, su questo non ci sono dubbi, in poco più di una settimana».

E’ evidente, dunque, che sul mercato nazionale la produzione del «Marroncino» ha perso l’appeal dei tempi migliori quando i numeri erano di ben altro spessore. In questi anni un duro colpo è stato assestato da un parassita, in gergo cinipide, che ha falcidiato l’intera produzione. Sconfitto il cinipide, grazie agli importanti investimenti messi in campo dai privati e dalle istituzioni, in primis quelli dell’amministrazione comunale di Melfi e della Regione Basilicata, in questo anno solare le castagne hanno affrontato un altro nemico, altrettanto temibile, ovvero l’estate torrida e asciutta. D’altra parte però, proprio per l’assenza di umidità, alla minore quantità si accompagna una maggiore qualità del «Marroncino» che sarà protagonista della 58esima Sagra della Varola in programma, nella cittadina federiciana, il 21 e 22 ottobre prossimi.

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