L’incubo peggiore, quello che tutti si auguravano di scongiurare che piomba come un macino a pochi giorni dal Ferragosto. Gli allarmi sulla situazione dell’indotto Stellantis di San Nicola di Melfi diventano realtà. Una triste ed amara realtà per 25 lavoratori della Lgs Logistica, una delle aziende della galassia Stellantis a cui sono state inviate le lettere di licenziamento.
In cassa integrazione fino al 30 settembre prossimo, gli addetti vedono così svanire la possibilità di tornare a lavorare, divenendo ora la rappresentazione concreta di un indotto che trema e vede ridurre le speranze di una ripresa dopo gli anni duri del passato.
«Si prospetta un Ferragosto rovente per i lavoratori della Lgs logistica di Melfi a cui, fra il 4 ed il 5 agosto, sono pervenute le lettere di licenziamento. Temiamo che a breve ne seguiranno altre, considerato che molte aziende hanno perso la totalità delle commesse un tempo loro affidate» tuonano i vertici regionali di Uilm e Fismic che parlano di «una vera e propria stangata» in un momento di per sé «già molto complicato, dove pane ed integrazione sono ormai all’ordine del giorno».
Insomma, una situazione complessa in un territorio che, da tempo, fa i conti con la crisi dell’automotive ed i riflessi che si hanno sull’occupazione. «Denunciamo da tempo la gravità della situazione che sta inginocchiando tutto il sistema legato all’automotive, non lasciando scampo soprattutto ai lavoratori legati alle attività della logistica – sottolineano gli esponenti dei metalmeccanici – Sono più di due anni che ripetiamo a tutti i tavoli istituzionali di ogni titolo e genere, evidentemente inascoltati, la necessità di sviluppare strategie che rimettano in carreggiata l’intera industria dell’automotive, applicando necessariamente misure straordinarie che vadano nella direzione del rilancio attraverso nuovi investimenti l’intera area industriale di Melfi, dove riteniamo sia necessario anche uno sforzo maggiore delle aziende interessate ad uscire dagli schemi delle mono committenze che intrappolano senza via di fuga quando si perde quell’unica commessa di lavoro». Interventi straordinari, dunque. Le sollecitazioni del sindacato vanno in questa direzione, perché se per la Lgs sono partite le lettere di licenziamento per altre lo scenario potrebbe non essere diverso.
Così mentre proprio qualche giorno fa era stato firmato un accordo per la Marelli, fornitore di primo livello della Stellantis Europe SpA, per il riconoscimento della cassa integrazione straordinaria per i 239 addetti, facendo ricorso al bando per l’area di crisi complessa, oggi, si spinge perché anche per gli addetti della Lgs si possa utilizzare lo stesso strumento. «Chiediamo di verificare anche per questi lavoratori la possibilità di applicare altri 12 mesi di ammortizzatori sociali, rientranti nell’area di crisi complessa industriale – continuano Uilm e Fismic - i quali consentirebbero non solo l’azzeramento del contributo addizionale a carico dell’azienda, ma soprattutto permetterebbero a questi lavoratori di partecipare con maggiore tranquillità a quei corsi di riqualificazione richiesti fino allo sfinimento da noi parti sociali e messi a disposizione della Regione». L’appello dei sindacati è chiaro. Serve applicare il bando per l’area di crisi complessa e farlo prevedendo anche un possibile aumento dei fondi a disposizione (che oggi sfiorano i 7 milioni di euro). Questo perché se oggi l’emergenza è la vertenza Lgs, altre aziende come la Las potrebbero trovarsi nella stessa situazione.