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Criticità della sanità lucana, riflettori sull’ospedale San Carlo di Potenza

 
ANTONELLA INCISO

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ANTONELLA INCISO

Criticità della sanità lucana, riflettori sull’ospedale San Carlo di Potenza

I Cinquestelle alla Regione dopo la posizione di Pittella (Azione)

Mercoledì 09 Ottobre 2024, 12:00

“Sussiste un problema manageriale in virtù del quale abbiamo già perso in Basilicata, in soli due anni, 12 cardiologi. Inoltre, ci sono reparti, come quello di ortopedia di Villa d’Agri, costretti a chiudere per la mancanza di medici con i pazienti obbligati a spostamenti e trasferimenti in altre strutture o, ancora, ulteriori difficoltà conseguenti alla soppressione della guardia cardiologica notturna a Melfi e a Villa d’Agri”. Chiamano in causa il management ma anche la politica le consigliere regionali del Movimento Cinquestelle, Alessia Araneo e Viviana Verri, nel denunciare le criticità della sanità lucana.

Pur non citando il presidente del Consiglio Regionale, Marcello Pittella, che per prima aveva sollevato la questione del “San Carlo”, nel giorno in cui presentano, con gli altri consiglieri di opposizione, la proposta di legge per il superamento del numero chiuso in tutte i corsi di laurea di area sanitaria non lesinano parole di fuoco sulle scelte fatte per il più grande ospedale della Basilicata e sugli ospedali “satelliti”. “Abbiamo registrato criticità aziendali ma è semplicistico o autolesionistico dire che tutta colpa del direttore generale Spera. Abbiamo domande ma i nostri interlocutori sono il presidente Bardi, l’assessore Latronico. Si deve fare una revisione del quadro aziendale ma si devono assumere le responsabilità politiche” evidenzia la capogruppo Araneo. Responsabilità politiche e scelte aziendali, dunque, che i consiglieri di opposizione chiedono vengano affrontate nelle Commissioni competenti con l’audizione dello stesso dg del “San Carlo” e dell’assessore Latronico.

Questo anche per dare risposte in un momento in cui – sottolinea la consigliera Verri – “sulle strutture sanitarie stiamo registrando un grido d’allarme”. Un grido che, tra gli altri, riguarda anche una sempre maggiore carenza di medici e di personale sanitario. Di qui, la decisione di presentare una proposta di legge, come fatto già dalla Sicilia e dalla Campania , “per sopperire alla carenza di medici e di personale sanitario in generale è necessario abolire il numero chiuso agendo a monte dei processi di selezione e non solo a valle, anche per sostenere nel loro percorso gli studenti lucani”.

“Si deve aprire la facoltà di medicina a tutti gli studenti e incentivare quest’ultimi a restare sul territorio” aggiunge il capogruppo del fronte della sinistra, Antonio Bochicchio, così come conferma piena condivisione alla proposta di legge il consigliere di Bcc, Angelo Chiorazzo. “Occorrono scelte più coraggiose finalizzate a ripensare il percorso di studi in medicina, che in Italia è ancora troppo lungo, oltre che per selezionare e disporre al meglio delle risorse umane necessarie – sottolinea, infine, il capogruppo del Pd, Piero Lacorazza - In Basilicata dobbiamo, inoltre, porci la questione se la Legge regionale n. 2 del 2017 di riordino del sistema sanitario abbia o meno funzionato in assenza di un Piano e se il problema sia consistito soltanto in tale mancanza”.

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