Una città che guarda avanti. È quella a cui pensa Francesco Fanelli, già assessore regionale alla Sanità, oggi candidato sindaco del centrodestra allargato con 7 liste a sostegno (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi Moderati, Potenza civica, Insieme per Potenza, Orgoglio lucano)
Avvocato Fanelli, un mese fa ha corso per le regionali divenendo il primo dei non eletti nella lista della Lega. Oggi la candidatura a primo cittadino. È una scelta dettata dall’essere uomo di partito?
«È una scelta fatta con il cuore e per amore della mia città. Attorno alla mia figura si è riusciti a costruire una coalizione ampia che parte dai partiti del centrodestra per allargarsi ai partiti di centro e ai movimenti civici. Per cui è una dimostrazione che con la mia candidatura si è riusciti a costruire una coalizione ampia ed una proposta programmatica, individuando i problemi ed immaginando le soluzioni per il capoluogo. Perché abbiamo un unico interesse: la città di Potenza».
Mario Guarente l’ha definita un amico fraterno, spiegando che lei potrebbe essere un sindaco più bravo di lui. Cosa vuol fare per far evolvere la città?
«Sono tanti gli aspetti che dobbiamo seguire. Dobbiamo continuare ad investire su alcuni progetti avviati. Penso alla realizzazione della piscina olimpionica, al ponte Musumeci, alla rigenerazione urbana di Bucaletto. Poi vogliamo intraprendere un’azione di ascolto e di coinvolgimento di tutti per rendere questa città, che è il capoluogo di regione che eroga servizi per una comunità molto più ampia rispetto alla popolazione residente, in grado di erogare servizi di sempre maggiore qualità, ed essere accogliente ed inclusiva».
Da anni gli amministratori di Potenza lamentano il dover offrire servizi che riguardano anche gli abitanti dell’hinterland con le relative spese. Di qui, le richieste di finanziamenti regionali strutturati. Anche lei ritiene che questo possa essere uno dei primi impegni?
«Senza dubbio la Regione deve riconoscere il ruolo di capoluogo di regione a Potenza ed è, quindi, necessario individuare delle risorse anche per i servizi che la città eroga a tutti i lucani. Una soluzione, per il trasporto pubblico, è bloccare gli autobus extraurbani, che creano traffico ed inquinamento, attraverso l’hub Terminal di via del Gallitello ed un nuovo hub che è la porta nord, e di collegarli con il trasporto pubblico locale della città, consentendo alla Regione un risparmio del contributo per gli autobus extraurbani che potrà essere erogato in favore del comune di Potenza».
Quali sono i tre progetti che, in caso di elezioni, pensa di fare nei primi 100 giorni?
«Non ragiono sui cento giorni ma sui prossimi 5 anni. Senza dubbio serve proseguire sulla viabilità, continuare con gli asfalti perché abbiamo una rete stradale molto lunga, di 500 chilometri, per una piccola popolazione rispetto a questo. Poi, il decoro urbano, i parchi ed una maggiore accessibilità ed inclusività, rivolgendoci ai giovani ed ai meni giovani ma anche ai più fragili».
Pensa di vincere al primo turno o se dovesse arrivare al ballottaggio chi è l’avversario che teme di più?
«Non temiamo gli avversari. Stiamo girando la città, spiegando le nostre ragioni e le nostre idee. Siamo convinti di poter vincere al primo turno non solo per i sondaggi che ci danno sopra il 50% ma anche per l’affetto che stiamo riscontrando tra i cittadini».
In ultimo, lei è il primo dei non eletti della Lega in Consiglio regionale con una maggioranza di centrodestra. Questo, per via delle nomine assessorili, rende scontato il suo ingresso. Se non sarà eletto sindaco cosa farà?
«Non prendiamo proprio in considerazione l’opzione di non vincere: sarò il sindaco di Potenza!».