lavori pubblici

Potenza, lavori in piazza Duomo: la ripartenza dopo il richiamo

CRISTIANA LOPOMo

Intesa tra il Comune e la Soprintendenza per la pavimentazione

POTENZA - Uomini e mezzi in movimento a Largo Duomo, situazione sbloccata. Rapporti «ricuciti» tra Comune e Soprintendenza a detta del Vicesindaco Napoli. Eppure, querelle «ancora calda» secondo quanto filtra dalla Soprintendenza da dove saranno rilasciate dichiarazioni solo più avanti, «quando i lavori avanzeranno». I residenti dovranno pazientare ancora un paio di mesi, come chiunque debba arrivare da un capo all’altro della piazza, farcendo attenzione nel camminare sulle passerelle predisposte ad anello.

Sul cronoprogramma pesa uno stop di circa un mese, ma per il 18 maggio, per quando è atteso l’insediamento del nuovo Arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, «ce la dovremmo fare, salvo imprevisti» tranquillizza l’Assessore alla Viabilità, Massimiliano Di Noia mentre «per giugno si completerà il resto dell’intervento che attiene alla viabilità del centro storico, intorno a via Scafarelli, per complessivi 200 mila euro circa». Per ora, ci si sta occupando dei sottoservizi: cavi dell’Enel e, a seguire, rete idrica. Dopo di che si passerà al “cuore” dell’intervento: la ripavimentazione della piazza riutilizzando le basole (anni ‘60-‘70) rimosse a metà febbraio.

Dopo una serie di incontri e chiarimenti, passando anche per «la pubblica ammenda fatta in Commissione» dell’Assessore alla Viabilità Di Noia, è arrivata, nei giorni scorsi, l’autorizzazione della Soprintendenza e la nomina dell’archeologo che dovrà supervisionare ai lavori. Diatriba chiusa, dunque, almeno si spera. Largo Duomo tornerà ad essere quella che i potentini hanno ben impressa in mente, con la pavimentazione in basole in pietra lavica. Quelle in buono stato saranno recuperate, ripulite, risagomate, riposizionate; le altre sostituite: queste le indicazioni arrivate dalla Soprintendenza della Basilicata, inizialmente bypassata e, per questo, intervenuta bloccando i lavori. «Per quanto non fosse un passaggio obbligato perché - sostiene Di Noia - la piazza antistante al Duomo di San Gerardo non è nell’elenco dei luoghi sottoposti a vincolo, di certo, per opportunità o bon ton istituzionale gli Uffici avrebbero dovuto rivolgersi alla Soprintendenza prima di dare avvio ai lavori».

Un errore che non si può nasconde e «si poteva evitare con un po’ di accortezza in più» riconosce il Vicesindaco e Assessore ai Lavori pubblici, Michele Napoli, anche lui convinto che: «La richiesta di autorizzazione alla Soprintendenza e l’individuazione dell’archeologo non erano tecnicamente passaggi obbligati: la pavimentazione non è quella originaria, di peculiare valore, né i ciottoli di fiume del 1900 né i successivi sanpietrini, e l’area non è tra quelle vincolate, come invece lo sono Largo Pignatari e Largo San Michele. Ma, per il solo fatto di essere in centro storico, la Soprintendenza andava comunque coinvolta, almeno per vie informali o per prassi».

Privacy Policy Cookie Policy