POTENZA - «Ci vorrà del tempo ma è stata messa la prima pietra su atti ufficiali, il percorso ormai è iniziato e nessuno può tirarsi indietro». C’è ottimismo nelle parole di Flavio Olita, studente disabile affetto da sindrome di Duchenne, fautore di una denuncia attraverso la Gazzetta sul mancato rispetto del diritto allo studio a causa delle barriere architettoniche presso il Dipartimento di Matematica, Informatica ed Economia (DiMIE) nel campus Unibas di Macchia Romana a Potenza.
Ieri l’audizione in Regione Basilicata nella IV Commissione Consiliare, convocata dal presidente Gino Giorgetti. Durante la riunione è stata effettuata una ricognizione dei problemi con le parti interessate. Presente l’ARDSU, assente l’ateneo lucano.
«Esistono barriere - ha ribadito il giovane - da portoni a banchi inadeguati, assenza di figure di sostegno capaci di rendere gli spostamenti meno problematici, strumentazioni utili come la rete wi-fi per agevolare la didattica a distanza, ed oggi, tra l’altro, si può seguire solo il 10 per cento delle attività didattiche a distanza come cita il D.M. 289/2021».
Olita ha reso note le interlocuzioni avute dal padre con la prorettrice con delega alle funzioni relative all’inclusione, le disabilità e i DSA, Paola D’Antonio, «gentile - ha detto - e ricettiva rispetto alle istanze» e con Pierluigi Labella dell’ufficio tecnico dell’Unibas «ma non ci sono mai state date risposte al di fuori della mancanza di fondi per abbattere le barriere».
«Ho dovuto sostenere un esame in uno sgabuzzino, una vera umiliazione, e poi niente spazi all’aperto per una pausa. Mi sono sentito abbandonato». Così Antonio Laurenzana, affetto da distrofia muscolare di Becker, audito insieme a Flavio, evidenziando alcuni episodi vissuti in prima persona che non gli hanno permesso di vivere positivamente l’esperienza universitaria nel Polo del Francioso. «Sono mancate - ha aggiunto - le occasioni di crescita e confronto insieme al resto dei colleghi». Vengono preparati bandi dei “tutor per studenti disabili”, arrivano ragazzi disponibili ma che non sono formati per tale tipo di servizio.
Altri casi all’attenzione messi sul tavolo da Eleonora Amendolara, mamma di Vito, affetto da disturbi cognitivi-comportamentali ed Eliana D’Alessandro, con condizione di disabilità visiva. Al di là del colore politico - è emerso - sono importanti le azioni per affrontare le varie esigenze.
Intanto, a raccogliere l’appello di Flavio è stato l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Potenza, Michele Napoli, il quale ha promosso un incontro previsto quest’oggi tra la famiglia dello studente e il rettore dell’Università di Basilicata, Ignazio Marcello Mancini.
Restando in tema, annunciato un progetto da 3 milioni rinveniente dal PNRR che prevede il rifacimento di marciapiedi e l’abbattimento di barriere architettoniche nel capoluogo. Lavori previsti in primavera.