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Pazienti disabili gravi: a rischio tutti i servizi in Basilicata

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

Pazienti disabili gravi: a rischio tutti i servizi in Basilicata

Appello alla Regione da parte dei cinquemila assistiti

Sabato 20 Gennaio 2024, 12:42

POTENZA - Tre milioni e seicentocinquantamila euro l’anno. Spiccioli per le casse regionali ma una cifra che è essenziale per consentire servizi fondamentali per i pazienti disabili gravi. Eppure, nonostante questo, nel bilancio triennale 2024 – 2026 quei soldi destinati alle strutture sanitarie lucane che si occupano di riabilitazione, seppure previsti parte in una norma nazionale parte in una legge regionale del 2016, al momento non ci sono. Un dramma non solo per i 5mila pazienti e le loro famiglie. Una condizione difficile per le stesse aziende ed i loro lavoratori che – nonostante le difficoltà – hanno continuato e continuano a garantire i servizi (590mila prestazioni l’anno) che vengono svolti nelle venticinque strutture sparse su tutto il territorio regionale. Così, in vista della seduta del Consiglio Regionale della prossima settimana in cui è prevista l’approvazione del Documento di economia e finanza regionale 2024/2026”, della Legge di stabilità regionale 2024 e del “Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2024 - 2026” i vertici delle strutture sanitarie della riabilitazione, riunite nell’associazione Ascriba, hanno deciso di rivolgere un appello a tutte le forze politiche del Parlamentino lucano chiedendo che i soldi attesi vengano inseriti in bilancio.

“I servizi di riabilitazione, per i cittadini portatori di gravissime disabilità, continuano a soffrire grosse criticità. Da anni sollecitiamo l’interessamento della Regione affinché si adottino gli atti di ordinaria manutenzione dei procedimenti amministrativi, finalizzati a garantire continuità dei servizi, nel rispetto delle regole di sistema” spiega il presidente dell’associazione Ascriba, Dino Grippo, evidenziando che gli stanziamenti riguardano sia il servizio di trasporto dei disabili nei sei centri semi- residenziali che ci sono in Basilicata (a Potenza, Matera, Melfi, Scanzano Ionico, Sant’Arcangelo e Venosa) sia il rinnovo dei contratti con il relativo adeguamento Istat per definire l’aumento degli stipendi dei lavoratori (in tutto 1200 addetti).

Le strutture sono in sofferenza da tempo e già lo scorso anno minacciarono lo stop ai servizi riabilitativi perché i fondi regionali, dovuti da quattro anni, non erano arrivati. La Regione intervenne, recuperando tre dei quattro anni dovuti, ed i servizi andarono avanti. Oggi, però, lo scenario è di nuovo critico. C’è un ritardo nel pagamento dei fondi per il 2023 e non c’è la programmazione per il 2024, 2025 e 2026. Il che è sufficiente per le strutture sanitarie per lanciare l’allarme sul futuro.

“Il servizio di trasporto per gli utenti semi-residenziali ha bisogno di essere stabilizzato e riconosciuto nel bilancio di previsione triennale della Regione, per evitare il blocco del servizio stesso – continua il presidente Grippo - Allo stesso modo non è più rinviabile il rinnovo dei contratti e l’adeguamento Istat per recepire l’aumento degli stipendi del nuovo Contratto collettivo. Il settore non chiede un ampliamento dei servizi, non cerca nuovi spazi di mercato, non spera di guadagnare di più, non vuole fare utili. Il settore chiede solamente di essere messo in condizione di poter rispettare le regole e gli obblighi di legge, per continuare a garantire servizi di qualità e buona occupazione, evitando di arrivare all’inevitabile collasso finanziario”.

Già perché il rischio è che senza quei soldi non solo le aziende non siano in grado di mantenere l’attuale numero di prestazioni ma anche di garantire ai lavoratori impegnati l’aumento degli stipendi dovuto. Insomma, una situazione difficile per la quale è chiesto l’intervento del Consiglio Regionale. “Basterebbe lo 0,3 per cento della spesa regionale per restituire dignità ai 1200 operatori che garantiscono un servizio di elevata qualità, lavoratori che hanno dimostrato pazienza estrema, senso di responsabilità insieme alle organizzazioni sindacali” conclude il presidente dell’ Ascriba chiedendo ai consiglieri regionali di tutte le forze politiche “un intervento risolutivo” per “ripristinare le necessarie condizioni di normalità ed equilibrio per la tenuta di un sistema che in Basilicata garantisce 590 mila prestazioni e assiste circa 5 mila utenti”.

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