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Colpita da lastra mentre si allenava a Lauria: 9 a processo per la morte della psicologa

Colpita da lastra mentre si allenava a Lauria: 9 a processo per la morte della psicologa

 
Mariapaola Vergallito

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Mariapaola Vergallito

Colpita da lastra mentre si allenava a Lauria: 9 a processo per la morte della psicologa

L’episodio avvenne la sera del 13 dicembre del 2019. In discussione la corretta esecuzione dei lavori al palasport

Giovedì 18 Gennaio 2024, 13:37

LAURIA - Il Gup del Tribunale di Lagonegro ha disposto il rinvio a giudizio per i nove imputati coinvolti nel caso della morte di Giovanna Pastoressa. La giovane psicologa morì nel dicembre del 2019, tre giorni dopo essere stata ricoverata in ospedale in condizioni disperate, in seguito al crollo di parte della palestra nella quale si stava allenando; sulla struttura si era abbattuta parte della copertura del palazzetto dello sport, letteralmente sollevata a causa del maltempo.

I nove imputati, accusati a vario titolo di omicidio colposo e lesioni personali colpose, sono Francesco Cerbino e Pasquale Alberti, responsabili del procedimento per la realizzazione del palazzetto dello sport; Gaetano Mitidieri, progettista strutturale; Francesco Mitidieri, collaudatore in corso d’opera; Giacomo De Marco e Antonio Garofalo, rispettivamente titolare e amministratore unico della ditta aggiudicataria dei lavori; Giovanni Grazioli, progettista della struttura in legno lamellare che copriva il palazzetto; Natale Albertani, legale rappresentante della società che ha provveduto alla posa della struttura lamellare e Attilio Grippo progettista dell’opera.

La tragedia avvenne la sera del 13 dicembre del 2019: erano da poco passate le 20 quando, a causa del maltempo, il forte vento causò il distacco di una parte di copertura del palazzetto dello sport comunale a Lauria. Il manufatto volò letteralmente via, prima impattando su alcuni edifici adiacenti e poi, una trave, finì il suo volo contro la parete finestrata di una palestra, che a quell’ora era aperta, facendo staccare una lastra di vetro che colpì alla testa Giovanna Pastoressa. Altre tre persone rimasero ferite.

Subito soccorsa, la 28enne fu prima trasportata all’ospedale di Lagonegro e poi al «San Carlo» di Potenza. Morì tre giorni dopo. Nel corso delle indagini preliminari è stato accertato, sia dai periti nominati dal Gip che dai consulenti tecnici di parte, che la copertura del palazzetto si sarebbe sganciata a causa della rottura della parte superiore delle forcelle in cemento armato che servivano ad alloggiare le travi principali in legno. Una circostanza che si sarebbe verificata per tutta una serie di errori e omissioni, di «condotte negligenti» che avrebbero riguardato le fasi di progettazione, realizzazione e controllo del progetto per verificare la corretta esecuzione dei lavori.

L’inizio della fase dibattimentale è prevista il prossimo 10 aprile. I legali della famiglia Pastoressa cono gli avvocati Raffaele Melfi e Antonio Donadio: «Siamo soddisfatti di come si è conclusa la fase preliminare del procedimento con il rinvio a giudizio e abbiamo fiducia che le responsabilità saranno accertate e sarà resa giustizia alla memoria di Giovanna e alla sua famiglia».

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