POTENZA - Dal 1 gennaio al 31 ottobre scorso, sono state 72 le schede aperte dall’associazione «Telefono Donna - Centro Antiviolenza», alle quali si aggiungono 26 telefonate di donne che hanno richiamato, per un totale di 98 contatti che rappresentano un calo del 30 per cento rispetto ai 144 casi del 2022, registrati però al 31 dicembre.
Sono stati questi i dati principali che l’associazione presieduta da Cinzia Marroccoli ha presentato a Potenza. L’associazione, il centro antiviolenza e la casa rifugio, dal 2001 a oggi hanno accolto 4.184 contatti; dei 72 del 2023 il 18 per cento, ossia 13 donne, sono sfociati in denunce (cinque in meno del 2022). Di queste, otto per maltrattamenti, una per stalking e quattro per altre ragioni, come aggressione, truffe, ricatti.
E sono state 35 le «prese in carico», 24 delle quali nella fascia d’età più soggetta, ossia dai 34 ai 49 anni. Undici i casi provenienti da Potenza e 20 dal Potentino, mentre due sono arrivati da Matera e altrettanti dalla provincia: di questi casi, gli autori della violenza sono in 26 situazioni determinate dal marito o dall’ex marito. Mentre in termini di lavoro dieci donne sono disoccupate e sottoposte anche alla «dipendenza economica».
«A tal fine - ha ricordato Marroccoli - è stato aperto anche uno sportello lavoro attraverso il quale abbiamo previsto borse lavoro e doti di autonomia per la fuoriuscita dal centro per arrivare a una indipendenza economica futura».
Nella casa rifugio, l’associazione ospita attualmente undici persone, sei delle quali alla prima accoglienza, una minore e quattro già accolte negli anni precedenti. «I numeri restano comunque simili al passato, ma abbiamo riscontrato sempre molta paura nelle donne a denunciare - ha aggiunto - hanno paura di cosa succede dopo, non si sentono tutelate. Accade però sempre che le donne si facciano risentire dopo un primo contatto e che poi evidenziano un peggioramento della situazione. Il primo contatto - ha concluso - spesso vale a vedere se possono trovare aiuto. Il centro antiviolenza ha la mission della prevenzione. E' vero che arrivano già donne in casi di violenza conclamata, ma a volte arrivano anche donne che non sono ancora consapevoli della situazione in cui si trovano e che attraverso il percorso arrivano a decidere il percorso da seguire».
L’associazione - che fornisce il supporto personale, psicologico e legale - ha aperto anche una sede a Venosa (Potenza) che sta seguendo dieci donne.