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Val d’Agri? Non solo petrolio: ecco un giacimento di tartufi

 
Carmela Cosentino

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Carmela Cosentino

Val d’Agri? Non solo petrolio: ecco un giacimento di tartufi

E tra gli esploratori in arrivo da tutto il mondo anche l’Aidp di Bari

Venerdì 17 Novembre 2023, 11:14

11:15

VAL D'AGRI - Nel silenzio del bosco, solo il rumore di passi che si muovono lenti e misurati su una distesa di foglie bagnate di rugiada. Un paesaggio quasi fiabesco, sospeso nel tempo che Francomario Belmonte di San Mauro Forte percorre da oltre venticinque anni alla ricerca di tartufi. Un hobby trasformato in lavoro, dopo dieci anni in giro per il mondo, il breve periodo a Milano, e poi il richiamo delle radici che lo ha riportato nella sua terra per dedicarsi all’attività di ricerca dei tartufi. Un tesoro custodito nella terra che Francomario riesce a riportare in superficie grazie al fiuto dei suoi otto cani che lo guidano lungo i percorsi della zona collinare e boschiva compresa tra San Mauro Forte, Cirigliano e Stigliano, e non solo.

Il suo raggio d’azione si estende anche in altre aree della Basilicata dove esistono otto (in natura nove) varietà commestibili e pregiate di tartufo, di cui sei di qualità nera e due di varietà bianca. «La Val d’Agri in particolare – spiega - è la tartufaia più grande d’Italia. E tutti gli esperti di tartufi stanno arrivando in questa terra. In Basilicata infatti è facile trovare lo scorzone estivo, il bianchetto e lo scorzone invernale per lo più nelle aree collinari e montane della regione. Mentre nelle zone più umide il bianco pregiato, molto richiesto sul mercato, il cui costo si aggira intorno ai 270euro l’etto, e che io commercializzo soprattutto in Puglia. La ricerca non è facile. Ci vogliono pazienza e cani ben addestrati, e un’ottima conoscenza del territorio, necessaria per muoversi in sicurezza tra i boschi». Francomario ama la sua terra. E cerca di trasmettere questa sua passione anche all’esterno, organizzando percorsi di trekking immersi nella natura incontaminata, fra boschi e montagne alla ricerca di tartufi, funghi e castagne. Un’attività che il tartufaio lucano ha avviato alcuni anni fa mosso dal desiderio di far conoscere questi luoghi, la loro storia e i prodotti enogastronomici di queste terre. «Quando passeggiavo per i boschi pensavo spesso ai turisti, e a cosa avrebbero provato attraversando questi sentieri. Così è nata l’idea di organizzare dei pacchetti di tartufo trekking, che ho proposto ai tour operator Dora e Michele Cappiello. È iniziata la promozione e dopo pochi giorni ho avuto la prima richiesta da tre signore californiane, e in seguito da turisti provenienti dalla Pennsylvania, dal Minnesota, dal Colorado, dalla Scozia e dall’Irlanda. È un circuito, quello del tartufo, che attira molto la gente». Non solo turisti stranieri. Francomario ha portato in questi boschi alla ricerca di funghi e tartufi anche Checco Zalone e la sua famiglia, il regista Luca Verdone, fratello di Carlo Verdone, l’attrice e modella Mayra Pietrocola e Michele Cannistraro vincitore del primo titolo di Masterchef All Stars, solo per citarne alcuni. Una delle ultime escursioni, molte organizzate anche per raccogliere fondi per finanziare progetti in Africa, ha avuto come protagonisti i ragazzi dell’Associazione italiana persone down (Aipd) di Bari, accompagnati dalle loro famiglie. Una quarantina di persone che hanno trascorso «Una giornata particolare» dedicata alla raccolta delle castagne. Prima tappa del tour San Mauro Forte.

L’arrivo in piazza in mattinata, accolti dagli abitanti e dal canto di benvenuto intonato dai bambini della scuola, che li hanno guidati alla scoperta dei vicoli e delle stradine del borgo lucano, e al termine del percorso, focacce e dolci preparati dalle signore del paese. Pranzo nel bosco di Accettura, offerto dall’Amministrazione comunale, e poi tutti alla ricerca delle castagne. Un’impresa impegnativa che si è conclusa con la degustazione di rustici, panzerotti ripieni di crema di castagne e chiacchiere a volontà. «È stata una bella esperienza- ha detto la vicepresidente dell’Aipd Bari Mariella De Napoli- abbiamo scoperto questa bella realtà molto accogliente e calorosa. Siamo andati via la sera con un carico non solo di castagne ma di emozioni. Lo stesso credo abbiano provato anche gli abitanti di San Mauro che ci hanno accompagnato in questa avventura. Torneremo per la festa dei campanacci a gennaio. Ormai ci sentiamo parte di questa comunità». Lo scopo della giornata per l’Aipd era anche un altro: «creare momenti di aggregazione tra le famiglie e soprattutto tra i fratelli e le sorelle dei nostri ragazzi. È un tema poco curato questo, per cui mostrare come altri vivono la propria quotidianità può dare loro più serenità», conclude.

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