VIETRI DI POTENZA - Una «gara anomala», per un valore di oltre 500 mila euro, in cui «è mancata la segretezza delle informazioni": così il Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, ha definito le procedure per l’affidamento di una cava e per la vendita del relativo materiale di risulta da parte del Comune di Vietri di Potenza. I soggetti raggiunti da misura sono: Carmine Caputo, Ciro Caputo e Trimarco Giuseppe (tutti e tre residenti nel salernitano), Antonio Viggiano e Bruno Viggiano (di Vietri di Potenza).
Le indagini, condotte dalla sezione potentina della Polizia giudiziaria della Polizia di Stato, hanno portato all’esecuzione di cinque misure cautelari emesse dal gip di Potenza: per un consigliere comunale di Vietri di Potenza, Antonio Viggiano, di 31 anni, è stato disposto il divieto di dimora nel paese. Questa misura - è stato spiegato durante una conferenza stampa che si è tenuta stamani negli uffici della Procura della Repubblica di Potenza - porterà alla sospensione di Viggiano da consigliere comunale.
Il divieto di dimora a Vietri di Potenza è stato disposto anche per il padre del consigliere comunale. Mentre l’obbligo di dimora a Sicignano degli Alburni (Salerno) riguarda il rappresentante legale della società che ha vinto la gara (per la quale sono stati presentati diversi ricorsi al Tar per la Basilicata), per un suo figlio e per un suo nipote, Giuseppe Trimarco, di 36.
Durante le indagini, uno dei partecipanti ha denunciato le «anomalie» riscontrate e la Polizia giudiziaria ha accertato anche la promessa del pagamento di una tangente di circa 50 mila euro (di cui il padre di Viggiano era stato mediatore) in caso di assegnazione alla Caputo srl, società per la quale la Procura della Repubblica di Potenza ha chiesto una misura interdittiva.