PICERNO - I tassi schizzano alle stelle, ma rinegoziare è impossibile. Nonostante sia espressamente previsto dalla legge di Bilancio 2023. È così il mutuo stipulato per acquistare la propria casa, diventa un capestro. È quello che è successo ad una famiglia che vive in comune di Picerno, ma ad un tiro di schioppo da Potenza. E che, per il tramite di Federconsumatori Basilicata, associazione a cui si è rivolta in cerca di aiuto, ha deciso di raccontare la propria storia alla Gazzetta.
«Abbiamo -stipulato il mutuo per comprare casa - racconta il capofamiglia, che preferisce non comparire sul giornale con il nome e cognome - tra il 2006 e il 2007, tra l’altro si tratta per la nostra famiglia dell’unica casa. All’epoca ho stipulato questo mutuo con un agente di zona di una finanziaria che fa capo alla banca Barclays, ed ho dovuto farlo a tasso variabile perché altrimenti non sarei rientrato nei parametri del rapporto tra rata e stipendio». La famiglia vive un primo periodo di difficoltà già nel 2008, a causa della crisi finanziaria globale. La situazione, però, dopo poco tempo si normalizza. Fino a questo momento.
«Quest’anno - spiega il protagonista dell’amara vicenda - siamo stati colpiti anche noi dal rialzo degli interessi dei mutui a tasso variabile. In poco tempo siamo passati da una rata di 440 euro ad una di oltre 700 euro e gli aumenti non si fermano: c’è un ulteriore 0,5 per cento in più di cui vedremo gli effetti nella prossima rata». Il nostro lettore ha cercato una via di uscita a questa difficile situazione economica in cui l’intera famiglia si è venuta a trovare. Ma senza successo. «Nel frattempo - racconta - l’agente di zona tramite il quale avevo stipulato il mutuo non opera più. E trattandosi di un istituto che non ha sedi fisiche qui in Basilicata e presso il quale noi non abbiamo un conto corrente né, ovviamente, qualche forma di home banking, è praticamente impossibile interloquire. Per avere qualche notizia dobbiamo aspettare le comunicazioni scritte. Per di più ci troviamo a vivere un vero e proprio paradosso. Nei parametri per la rinegoziazione noi non rientriamo e se volessimo fare una surroga con un altro istituto bancario il tasso diventerebbe ancora più alto. Mi hanno prospettato addirittura rate da 1200 euro».
Intanto la situazione per questa famiglia diventa sempre più difficile. «Oggi - spiega il nostro interlocutore - anche con quello che una volta poteva essere definito un signor stipendio, 2000 euro, in cinque persone non ce la facciamo. Sempre più spesso sono costretto a fare ricorso al credito al consumo per poter sostenere le normali spese della famiglia. Per questo mi sono affidato ai legali di Federconsumatori Basilicata. Il guaio è che non c’è alcuno strumento di controllo sui tassi che schizzano alle stelle, e anche con un reddito Isee di 14000 euro non ce la si può fare. Il paradosso è che a formare quel reddito concorre anche la casa, che però non abbiamo ancora finito di pagare»