POTENZA - Una struttura funzionale, un contenitore all’avanguardia, sempre più fulcro dell’attività culturale cittadina. Il polo bibliotecario di Potenza inanella consensi ed è «gettonatissimo» per presentare libri, organizzare convegni, incontri e convention. Ma a fronte di un’affluenza di pubblico in costante ascesa c’è un problema che andrebbe risolto: la carenza di parcheggi. Al netto dei posti auto che si trovano all’ interno del perimetro della biblioteca - e che sono sufficienti a mala pena per i dipendenti - sono disponibili dieci parcheggi all’ingresso. Pochissimi. Di qui le segnalazioni di cittadini alla Gazzetta: possibile che una struttura così bella sia stata pensata senza prevedere un adeguato parcheggio?
In realtà il pensiero c’è stato. L’autorizzazione a livello urbanistico per costruire un edificio così alto fu data in virtù del fatto che sull’altro lato di via don Minozzi fosse abbattuto il capannone ex Itis, dove tra l’altro c’è amianto, innalzando al suo posto un nuovo fabbricato da adibire a parcheggio multipiano, deposito e spazio espositivo. Il tutto al servizio del polo bibliotecario. Lo ricorda anche il direttore della biblioteca, Luigi Catalani, che ammette: «Siamo consapevoli del problema, anche perché l’utenza è in aumento e la criticità viene amplificata. Non possiamo fare altro che aspettare che prenda corpo il progetto». Nel frattempo, come soluzione tampone, non potrebbero essere utilizzati i parcheggi davanti al vicino edificio dell’ufficio scolastico e della Provincia? «Non sono di nostra pertinenza - spiega Catalani -. A volte ci danno l’autorizzazione di far parcheggiare il pubblico ma accade solo nei giorni dispari quando non c’è rientro negli uffici». Insomma, non resta che aspettare la costruzione della nuova struttura al posto del capannone ex Itis. Sì, ma quando? E con quali fondi? L’ing. Enrico Spera, dirigente dell’Ufficio Edilizia e Patrimonio della Provincia di Potenza, è alla perenne ricerca di finanziamenti per concretizzare i tanti progetti in campo. C’è riuscito per la Torre Guevara e la Villa del Prefetto, solo per citare le due opere più attese in città, e conta di farcela anche sul fronte del polo bibliotecario: «Confidiamo di trovare un canale giusto. Il progetto è fatto, speriamo che in questa nuova tornata di programmazione si riesca a inserire». Proprio nell’ottica di avere più opportunità di finanziamento, Spera ha ipotizzato che dalle ceneri del capannone ex Itis non sorgesse solo un parcheggio ma anche un deposito a disposizione della biblioteca per libri e altro materiale. Sulla creazione di nuovi posti auto, infatti, pare che scarseggino i fondi, mentre nel comparto «cultura» ci sarebbero più chance.
Spera guarda anche oltre l’orizzonte tracciato. Vorrebbe prevedere un collegamento tra il parco Baden Powell e la biblioteca per il tramite di una sopraelevata e immagina soluzioni in grado di connettere l’edificio al vicino polo universitario. Per una completa integrazione della biblioteca con la città.