SENISE (POTENZA) - È un terribile gioco del destino quello in cui moltissimi elementi della tragedia di Ischia appaiono come l’esatta fotocopia di quella che sconvolse Senise, con la frana di collina Timpone. In entrambi i casi la terra è scivolata a valle all’alba, il 26 del mese (a Senise era il luglio del 1986); la storia del cane che cerca disperatamente la sua famiglia che non tornerà più (ad Ischia un lupetto bianco finito chissà come nell’auto e a Senise il cane color sabbia che vagava sulla terra arida sotto il sole di quell’estate). Su tutto, però, le vittime: tra le otto di Senise c’erano tre fratelli e una neonata. Come a Ischia. Giovan Giuseppe (21 giorni) come Francesca (32 giorni). Le vittime più piccole. «Ho pensato subito a quello che è accaduto a noi. Sinceramente non sono riuscita a guardare le immagini in televisione, perché erano le stesse che ho rivisto, anni dopo, nei filmati che raccontavano la frana di Senise. Troppo dolore».
A parlare è Lucia Formica, la più piccola tra i sopravvissuti del terribile smottamento lucano. Aveva 4 anni e sopravvisse miracolosamente assieme ai cuginetti, i fratellini Gianni e Francesco. Perirono i loro genitori, i tre fratellini Durante Maria, Maddalena e Giuseppe. E Francesca, appunto, la sorellina di Lucia. La raggiungiamo a casa sua e...