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Potenza, un mini «hub» per gli ultimi: presto il Banco Alimentare

 
Giovanna Laguardia

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Giovanna Laguardia

Potenza, un mini «hub» per gli ultimi: presto il Banco Alimentare

Avanti tutta con i lavori per la sede lucana della Fondazione

Sabato 26 Novembre 2022, 13:45

POTENZA - porte dell’Europa, stanno spingendo sempre più in basso. Con questo scopo la Fondazione Banco Alimentare, nata nel 1989 in Italia, per promuove il recupero delle eccedenze alimentari e la redistribuzione alle strutture caritative, si appresta ad aggiungere un altro tassello alle 21 diramazioni locali già attive sul territorio italiano: il Banco Alimentare della Basilicata.

La data dell’apertura, almeno negli auspici della Fondazione, è piuttosto vicina: si parla della tarda primavera del 2023. L’immobile si trova a Potenza e fa parte del complesso di proprietà dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia dei padri Minozziani, in via don Minozzi a Potenza, meglio conosciuto in città come Principe di Piemonte. La futura sede lucana del Banco Alimentare nascerà in una palazzina di circa 1200 metri quadrati, proprio accanto al Centro Sperimentale delle Arti Mediteranee, inaugurato proprio pochi giorni fa.

Dalla Fondazione Banco Alimentare, contattata dalla Gazzetta, spiegano che i locali sono stati concessi dall’Opera Minozziana e che l’iniziativa nasce dalla collaborazione con la Fondazione Madre Teresa di Calcutta, che già opera in città con numerose iniziative di solidarietà. Avere una sede in Basilicata, per la Fondazione Banco Alimentare, significherà innanzitutto permettere alle organizzazioni partner territoriali di poter ritirare il cibo in un luogo più vicino. Ma non solo. Nell’edificio in corso di ristrutturazione, infatti, oltre alla sede e ai magazzini del Banco Alimentare, che saranno situati al piano terra, troveranno posto anche altre iniziative a sostegno degli ultimi: la scuola di formazione solidale e un centro di accoglienza di secondo livello, destinato ad accompagnare gli accolti verso il loro percorso di autonomia. È prevista, in questa chiave, la realizzazione di alcuni mini alloggi.

La trasformazione dell’antica palazzina in sede del Banco Alimentare e centro di accoglienza di secondo livello è già iniziata. L’auspicio è quello di portarla a termine il più presto possibile. I fondi, fanno sapere dalla Fondazione Banco Alimentare, sono già disponibili (si tratta di fondi interamente privati) e sono state già depositate al Comune tutte le pratiche per ottenere i permessi necessari. In particolare si dovrà provvedere all’adeguamento sismico dell’edificio, che risale agli anni 30 e che è stato costruito con una tecnica mista che mette insieme cemento armato e muratura. Una volta terminata l’operazione restauro, la sede lucana di Banco Alimentare potrà aprire e cominciare a svolgere la sua funzione essenziale: dare una seconda vita agli alimenti ancora buoni, attraverso gli enti caritativi che li ricevono gratuitamente per i loro assistiti e che così possono destinare le risorse risparmiate migliorando la qualità dei propri servizi.

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