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Medicina, nonostante l’emergenza pochi iscritti all'Università della Basilicata

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

Potenza, dal Ministero la conferma sessanta posti per medicina

Su 60 posti solo in 50 l’hanno scelta. Atteso lo scorrimento della graduatoria

Domenica 03 Aprile 2022, 13:12

POTENZA - Corso di laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi della Basilicata convince ma non stravince. Sono i numeri a confermarlo, quelli che rappresentano il bilancio di questi primi sei mesi di iscrizioni. A fine settembre i posti a disposizioni per le immatricolazioni dei futuri medici erano 60. Sessanta posti che avevano attirato l’attenzione di oltre 500 ragazzi lucani che - iscritti al test di selezione del 2021 - l’avevano indicata tra le possibili sedi di studio.
Ad oggi, però, a frequentare le lezioni del corso sono solo 50 futuri medici. Ben dieci in meno rispetto a quella che era la capienza prevista.

Dieci posti che non andranno certo «persi» considerato che il Ministero deve avviare ancora lo scorrimento della graduatoria ma che, allo stesso tempo, destano perplessità. Perché una capienza tutto sommato piccola non è stata saturata subito? Perché i giovani lucani che hanno superato il test hanno preferito orientarsi su facoltà di fuori regione?
Alcuni docenti dell’Università fanno professione di ottimismo. «È quello che accade con i nuovi corsi di laurea» spiegano, portando ad esempio altre Università come quella del Molise. Ed a sostegno delle loro parole ci sono le analisi, fatte, alcuni mesi fa, da Angelo Mastrillo, docente di organizzazione delle professioni sanitarie presso l’Università degli Studi di Bologna e segretario della Conferenza dei corsi di laurea in professioni sanitarie, che aveva ribadito come alla partenza l’impatto sia «difficile».

Ora, quindi, si attendono le graduatorie da scorrere che, sicuramente, entro l’estate, porteranno all’occupazione di tutta la capienza. Resta da capire, però, se la questione peserà o meno sul numero di posti che il Ministero dell’Università assegnerà all’Ateneo lucano per l’anno accademico 2022 - 2023. Il ministro Messa, infatti, ha già annunciato l’aumento del 10 per cento dei posti rispetto a quelli messi a concorso lo scorso anno. Il che - partendo dalla base di 14mila 20 unità del 2021 - dovrebbe portare la disponibilità ad oltre 15mila posti. Numero da suddividere tra tutti i corsi di laurea italiani. Compreso quello lucano. E questo potrebbe far salire ad oltre sessanta la capienza per i nuovi iscritti (già lo scorso anno, ad esempio, si parlava di 70 posti in Basilicata).

Si tratta, però, di decisioni che saranno prese nelle prossime settimane. Dopo le interlocuzioni tra il Ministero ed i vertici dell’Università lucana. Nell’attesa, si continua a ragionare su sessanta unità. Una cifra che, con il nuovo anno accademico, potrebbe essere esaurita subito. D’altra parte, l’attrattività del corso di laurea resta alta. Basti pensare che l’anno scorso sono stati oltre 800 i giovani lucani che hanno partecipato alle selezioni che si sono tenute all’Efab di Tito scalo. E per il prossimo anno sono in molti a ritenere che il numero possa essere anche superiore. Con un numero maggiore di ragazzi pronti ad indicare l’Unibas tra le sedi prescelte.

L’avvio del corso di laurea in Medicina e Chirurgia, infatti, ha rappresentato e rappresenta una scommessa importante per il territorio lucano. Come conferma anche l’impegno della Regione che ha sostenuto economicamente la Facoltà con tre milioni di euro previsti per il primo anno e quattro milioni di euro ciascuno, invece, quelli per gli anni successivi.

Sostenibilità finanziaria che andrà avanti oltre il 2023, con quattro milioni di euro annui (la dote iniziale del corso è, infatti, di 26 milioni di euro: due milioni per i primi tre anni sono assegnati dal Ministero dell’Università, tre milioni per i primi tre anni sono dati dal Ministero della Salute mentre la Regione Basilicata assegna 11 milioni di euro nel triennio). Una dote economica che nelle intenzioni potrà essere utilizzata anche per altre specializzazioni considerato che laureare medici potrebbe portare anche alla formazione di ulteriori figure indispensabili al mondo della sanità in generale, come gli esperti economico - gestionali dei sistemi sanitari o gli esperti in automazione.

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