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Mafia: due interdittive per aziende agricole del Potentino. Bardi: «Mantenere alta la guardia»

 
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Bardi: «La Basilicata si prepara alla fase 2»

Le parole del governatore nella giornata della memoria delle vittime di Mafia con una manifestazione a Scanzano Jonico. I sindacati: «La Basilicata come primo territorio in Europa "a zero ghettì"»

Lunedì 21 Marzo 2022, 15:34

16:31

POTENZA - Due imprese individuali che operano nel settore agricolo, entrambe in provincia di Potenza, hanno ricevuto un’interdittiva antimafia emessa dal prefetto del capoluogo, Michele Campanaro. Il provvedimento è stato emesso dopo valutazioni del gruppo interforze antimafia, che opera in prefettura: è stata accertata «l'esistenza, attraverso legami familiari e di conoscenza, di elementi sintomatici di un pericolo di infiltrazione mafiosa, con possibile condizionamento delle scelte imprenditoriali, considerata l’elevata permeabilità e contiguità con la malavita organizzata appartenente a sodalizi criminali di Pignola (Pignola)».
Campanaro ha sottolineato che «anche qui a Potenza il settore agricolo è particolarmente esposto al pericolo di condizionamento ed infiltrazione della criminalità organizzata». Con le due emesse oggi, sono in totale sette le interdittive antimafia adottate dal prefetto dall’inizio del 2022, il 50 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2021

LE PAROLE DI BARDI A SCANZANO JONICO - «Giornate come quella di oggi sono importanti: ricordano a tutti i cittadini, ma anche ai rappresentanti istituzionali e agli addetti ai lavori la necessità di tenere sempre alta la guardia": lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, in occasione della 27/a giornata della memoria delle vittime di mafie.
«Dobbiamo valorizzare le iniziative sane della nostra società e impegnarci per promuovere la cultura della legalità a partire dal mondo della scuola e dei giovani» ha detto Bardi in riferimento alla manifestazione che si è svolta oggi a Scanzano Jonico (Matera).
Nella cittadina Jonica - ha aggiunto il governatore della Basilicata - sono stati «letti i 1055 nomi delle vittime di mafia. Uomini, donne e bambini che guidati dal coraggio, dal senso di giustizia, in alcuni casi dalla propria innocenza, hanno pagato un prezzo troppo alto per garantire a tutti noi un mondo migliore. Eppure - ha aggiunto Bardi - nonostante i gravi fatti del passato, continuiamo ad assistere a episodi di natura criminale in tante parti del Paese».
Bardi ha anche sottolineato l’importanza per il territorio della sezione della Direzione investigativa antimafia (Dia) che è stata inaugurata - alla presenza del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese - lo scorso 7 marzo a Potenza. «In Basilicata - ha sottolineato Bardi - arriveranno ingenti risorse economiche del Pnrr che faranno certamente gola alle imprese legate alla criminalità organizzata. Le fermeremo con le nostre azioni trasparenti e con la consapevolezza di avere dalla nostra parte la stragrande maggioranza dei cittadini»

LA CITTA' DELLA PACE - «Ora più che mai è fondamentale stringere i tempi per il completamento della Città della Pace di Scanzano Jonico (Matera). La Basilicata avrebbe tutte le potenzialità di diventare il primo territorio in Europa "a zero ghettì": è quanto scritto in una nota congiunta dalla Cgil, Cisl e Uil di Basilicata. Per i segretari regionali della Cgil, Angelo Summa, della Cisl, Vincenzo Tortorelli e della Uil, Vincenzo Cavallo, e dai tre segretari generali provinciali di Matera, «seppure si tratti solo di una minoranza dei circa 50 mila stranieri che operano in vari settori (edilizia, agricoltura, lavoro di cura), stiamo parlando di persone che si ritrovano puntualmente ad essere gestite da caporali senza scrupoli in quanto non hanno la possibilità di fittare un alloggio. Parliamo - hanno spiegato - anche di donne, spesso costrette a prostituirsi o a cucinare e trovare sistemazione in baracche e ruderi. Il tempo della preparazione della semina del pomodoro o delle attività agricole nel Metapontino si avvicina».
Per i sindacati «va completato con urgenza l’iter amministrativo. La Regione - hanno aggiunto Summa, Tortorelli e Cavallo - approvi la delibera di giunta necessaria per evitare, peraltro, di perdere i due milioni di euro del Pon Legalità. L'abbandono definitivo del progetto sarebbe una sconfitta per tutti: uno spreco di risorse pubbliche, la rinuncia a un’idea di accoglienza che, oggi più che mai, non può essere abbandonata», hanno concluso.

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