rionero in vulture
Toka e Gaudianello: la guerra dell’acqua
Oggi sciopero per dire no agli esuberi annunciati dal gruppo
Potenza - Hanno scelto di adottare la linea dura. Dopo settimane trascorse fra appelli caduti nel vuoto e il crescente timore di tagli al personale, i lavoratori degli stabilimenti lucani del gruppo Acque minerali d’Italia (Ami) - quello della Gaudianello di Rionero in Vulture e l’altro della Toka a Monticchio - hanno deciso di incrociare le braccia. Lo faranno in un momento di crescita della domanda di mercato, schizzata per via delle temperature elevate. Il momento giusto, secondo i dipendenti dei due stabilimenti di acque minerali, per dare maggior peso a proteste e rivendicazioni. La decisione di scioperare è arrivata ieri, al termine dell’ora di assemblea straordinaria ottenuta dalla Rsu per discutere di problemi salariali e occupazionali. «È una situazione difficile, l’azienda non dà risposte ai lavoratori e parla di esuberi, anche in un periodo come l’attuale, in cui la domanda di mercato sta crescendo», dice Vincenzo Pellegrino, della Flai-Cgil, nell’annunciare che nella giornata di oggi gli oltre 90 lavoratori degli stabilimenti di Guadianello e Toka incroceranno le braccia interrompendo il flusso produttivo. Ieri, il confronto tra gli operai, che già in stato di agitazione hanno concordato di imboccare la via della protesta. Per il momento soltanto una giornata di sciopero. Ma se dall’azienda non dovessero arrivare risposte, l’iniziativa potrebbe essere riproposta. Il gruppo Ami, ricordiamo, dallo scorso mese di marzo è in concordato preventivo, con la previsione di 76 esuberi fra tutti i suoi stabilimenti.
Le segreterie regionali di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, nell’esprimere «forti preoccupazioni per le condizioni di lavoro e salariale dei dipendenti» spiegano che «fra questi esuberi, 30 toccherebbero ai due stabilimenti lucani, nonostante la carenza di organico già riscontrata e denunciata dalle organizzazioni sindacali, specie in questo periodo dell’anno in cui il consumo dell’acqua minerale aumenta notevolmente». Per i sindacati si tratta di «una situazione paradossale se si pensa che mentre negli stabilimenti di altre regioni d’Italia l’azienda sta addirittura assumendo lavoratori stagionali, mentre in Basilicata non vengono concessi permessi nemmeno per fare i vaccini».
A preoccupare sono anche le scarse condizioni di sicurezza in cui i lavoratori si trovano ad operare. «Eppure - sottolinea il sindacalista Pellegrino - i lavoratori si sacrificano tanto per l’azienda. Si sono anche trovati nelle condizioni di dover intervenire in un incendio che minacciava lo stabilimento, salvandolo prima dell’arrivo dei vigili del fuoco. L’episodio è accaduto venerdì scorso, all’impianto della Toka di Monticchio. Un incendio che si era sviluppato nella vegetazione nelle immediate vicinanze dello stabilimento stava arrivando alle pedane davanti all’ingresso. I lavoratori sono intervenuti senza alcun timore». Problemi, anche dal punto di vista del salario. «Sistematicamente - evidenziano Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil - la domanda per la cigo Covid viene presentata dall’azienda con quasi un mese di ritardo, con conseguenti riduzioni in busta paga». Il gruppo Ami, ricordiamo, negli ultimi anni oltre ad aver acquisito gli impianti della Norda (Gaudianello e Toka) ha inglobato numerosi marchi fra cui Sangemini, Fabia, Grazia e Aura. Le difficoltà di liquidità, par di capire, sarebbero sorte anche per via delle numerose acquisizioni. L’azienda, da noi contattata, preferisce non rilasciare dichiarazioni.