POTENZA - «San Rocco veglia e protegge Castelmezzano» è quanto verrebbe da dire dopo aver visionato la foto scattata da una bambina lo scorso 15 maggio proprio nel borgo dolomitico. Si tratta di un episodio ai confini del possibile tra realtà, fede e mistero che gli esperti di meteorologia interpellati dal nostro giornale sono riusciti a spiegare parzialmente. Tutto è iniziato dopo le 19 di quel sabato di metà maggio quando tre bambine, sono uscite a fare una passeggiata in paese. Le tre amiche si sono fermate in un supermercato ubicato all’inizio del paese nell’area parcheggi, e quando sono uscite dal negozio l’attenzione di una di loro è stata attirata da alcune macchie scure in cielo.
La giovane vedendo che le amiche continuavano a camminare, per non rimanere troppo indietro, ha scattato velocemente una foto verso la parte del cielo caratterizzata da queste sagome e le ha raggiunte. Per tre giorni non ha più pensato a quella foto. Il martedì successivo, quindi dopo ben tre giorni, mentre la ragazzina sfogliava le foto del suo cellulare ha visto quella del cielo e l’ha mostrata ai genitori i quali ingrandendo la macchia più grande hanno percepito una sagoma umana paragonabile ad un santo. Solo nell’ingrandire la foto al computer, ingrandendo il viso, hanno notato l’incredibile somiglianza con la faccia di san Rocco con i baffi ed il cappello. Per cercare di avere una spiegazione scientifica dello strano fenomeno l’immagine è stata mostrata sia ad esperti di meteorologia sia a professionisti di Geographic Information System (Gis), ossia esperti del sistema informativo computerizzato che permette l’acquisizione, analisi e visualizzazione di informazioni derivanti da dati geografici.
Gaetano Brindisi, meteorologo lucano, dopo aver esaminato la foto ha dichiarato: «Nella foto in questione si nota un lungo altocumulo trasversale alla foto e, in lontananza, dei cirrostrati ancora illuminati dai raggi del sole. Sulla sinistra della foto è presente una sottile nuvola dalla forma accennata di un grosso volatile che si può accostare a un piccolo cumulo della specie “humilis”, nube che normalmente è biancastra ma che nella foto in questione, vista l’ora prossima al tramonto, si presenta più scura per mancanza di raggi solari. Sulla destra della foto, invece, visivamente alla base dell’altocumulo è presente una nube dalle sembianze di una sagoma umana che è difficile (se non impossibile) classificare tra le varie tipologie di nubi presenti in atmosfera». Dunque c’è una spiegazione scientifica per i piccoli cumuli che sovrastano la vallata ma non ce ne è una per la sagoma grande». Tale episodio, in linea con una delle Beatitudini evangeliche: «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt 5, 8), è stato reso noto anche all’autorità ecclesiale competente la quale avvierà un’indagine canonica tecnico-scientifica perché senza l’analisi dell’immagine nessuno può permettersi di dare giudizi. Ricordiamo che Castelmezzano è uscito da un periodo di zona rossa dovuto alla pandemia per cui l’immagine di San Rocco protettore potrebbe essere interpretata dai fedeli come un segnale di salvezza.