POTENZA - Il gip del Tribunale di Potenza Antonello Amodeo si è riservato di decidere sulla opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento relativo alla morte, avvenuta il 4 agosto 2019, del para-cadutista barese 45enne Francesco Carone, deceduto per la mancata apertura del paracadute durante un lancio nell’avio-superficie «Falcone» di Gaudiano di Lavello.
Nell’indagine per omicidio colposo nei confronti di tre persone, il direttore della scuola di paracadutismo dell’Associazione Fly Zone frequentata dalla vittima e che aveva organizzato l'attività a Lavello, il direttore di lancio e l’istruttore del corso che aveva rilasciato il brevetto a Carone, la Procura di Potenza non ha ravvisato responsabilità, ritenendo l’incidente dovuto ad una concatenazione di errori umani di Carone, e ha chiesto l’archiviazione.
I familiari della vittima, assistiti dall’avvocato Aldo Fornari dello Studio3A-Valore Spa, si sono opposti chiedendo un supplemento di indagine sull'adeguatezza delle pratiche di insegnamento, la verifica della ritualità dell’esito favorevole del corso e del rilascio del brevetto. «Chiediamo che venga fatta piena luce su questa tragica vicenda e che si chiariscano fino in fondo le modalità che hanno condotto a questo terribile incidente - dice l’avvocato Fornari - . In particolare, il nostro obiettivo è che sia valutato attentamente se siano stati rispettati tutti gli standard di sicurezza imposti, a maggior ragione per un’attività così pericolosa e per allievi non così esperti e formati come il povero Francesco».