Per assistere l'anziana madre ingaggiano una badante, ma il risultato è che alla fine devono badare loro anche a lei. E' amara la sorte di una famigliola di Castronuovo Sant'Andrea (circa 1,100 anime nell'area sud lucana) che, quando aveva acquisito la disponibilità di quella donna moldava residente nel vicino comune di Gorgoglione ad occuparsi della propria cara avevano tirato un sospiro di sollievo.
E invece no: il giorno dopo l'arrivo, il 2 agosto, la donna risulta positiva al Covid e viene “isolata” a casa loro. Poco male, se non fosse che non solo devono continuarsi ad occupare di tutte le necessità dell'anziana genitrice, ma, ora, devono badare anche a lei.
Al di là dell'umana solidarietà che ha portato la famigliola ad assicurare vitto e alloggio (un appartamento libero) alla donna, l'Asl gliel'ha messa di fatto a carico per tutto: prima la richiesta di andare a comprare un termometro e portarglielo, poi l'invito (in questo caso respinto) ad accompagnarla a Senise per eseguire il tampone di controllo, infine anche la prescrizione di vitamine a cui, manco a dirlo, deve essere la famigliola a provvedere. Problemi non tanto sotto il profilo economico ma sotto quelli del rischio sì: immaginate di dovervi bardare (per come è possibile farlo a chi non ha a disposizione gli strumenti necessari) per lasciare una medicina o ritirare l'immondizia, per cambiare la bombola del gas o portare cibo. In un susseguirsi di impegni, timori e scrupoli di poter diventare anche veicolo di contagio per quell'anziana genitrice cui pure devono continuare a prestare assistenza.
Preoccupazioni a cui si aggiunge anche quella di una diagnosi fatta dal medico dell'Unità Covid che ha trovato la badante molto provata sotto il profilo psicologico: ma oltre a una telefonata di conforto cosa possono fare i malcapitati che si sentono abbandonati dalla sanità pubblica? Certo, potrebbero, a loro spese, ingaggiare altro personale di assistenza ma al di là delle difficoltà economiche è la prospettiva che fa paura: se anche qui dovesse verificarsi un contagio potrebbero ritrovarsi costretti a gestire una sorta di clinica privata di cui rischiano di essere anche loro pazienti, quantomeno con una diagnosi di stress.