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Nemoli, così la vecchia ferrovia del 1929 si trasforma in ciclovia

 
salvatore lovoi

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salvatore lovoi

Nemoli, così la vecchia ferrovia del 1929 si trasforma in ciclovia

I lavori sull’ex tratta delle calabro-lucane saranno conclusi entro agosto. La spesa è stata di 3 milioni di euro

Mercoledì 24 Giugno 2020, 15:18

NEMOLI -  In dirittura d’arrivo i lavori sulla Ciclovia Lagonegro-Rotonda. Entro il mese di agosto, infatti, dovrebbero concludersi gli interventi iniziati tre anni or sono, sulla ex tratta ferroviaria Calabro-Lucana. Il progetto di recupero e trasformazione, a pista ciclabile, del vecchio binario è giunto al 90 per cento della sua realizzazione ed aspetta solo l’illuminazione delle gallerie e il consolidamento di un paio di ponti per l’intera fruizione.

Il nuovo attrattore turistico tra le valli del Noce e del Mercure riporterà la vita – seppure su due ruote – il percorso della strada ferrata, inaugurata nel 1929 - come attesta un prezioso filmato d’epoca dell’Istituto Luce (disponibile su YouTube ndr). Dismessa negli anni ‘70 la strada ferrata, a scartamento ridotto (con binario di 0,90 m e cremagliera) è stata riconverta grazie ad un’intesa fra Ministero, Regione, Demanio, Fal, i municipi di Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Lagonegro, Lauria, Nemoli (comune capofila), Rivello, Rotonda e Viggianello.

Per recuperare la direttrice di 34 km, impegnati 3 milioni di euro utili alla manutenzione funzionale e messa in sicurezza. Oltre al manto di copertura della via – larga circa 4 metri – sistemati ben 29 ponti e 13 tunnel, rafforzati i parapetti, installate staccionate lungo le scarpate, recintati caselli e manufatti pericolanti, posta segnaletica e quant’altro.

Di grande valenza ambientale, storico e culturale, il tragitto, si snoda nei parchi dell’Appennino Lucano e del Pollino (con lo sguardo a quello del Cilento-Vallo di Diano, alla Magna Grecia (linea Bernalda-Nova Siri) e l’Alta Calabria, verso il primo capolinea di Spezzano Albanese. Museo a cielo aperto preserva geositi quali il Serra e il lago Sirino, opere di archeologia industriale come il noto ponte dello «Studente» di Lagonegro (non percorribile) e la galleria elicoidale fra le stazioni di Castelluccio superiore e Inferiore.

Sentieristica ideale per bici e trekking rimanderà ai viaggi a bordo dei trenini a vapore o le celebri «Emmine», a diesel che una politica lungimirante doveva, forse, preservare come altrove. Così oggi “La ferrovia tradita” – al pari della Sicignano-Lagonegro – si candida a recitare il ruolo di greenwais per lo sviluppo turistico e la crescita socioeconomica del territorio dell’area sud. Infatti i promotori pensano al coinvolgimento dei privati per la creazione di strutture ricettive, lungo la strada, e servizi con forme di escursionismo, già presenti, vedi noleggio di bici e tanto altro.

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